Il Tar Campania ha accolto il ricorso presentato da un’associazione ‘genitori democratici’ contro l’affidamento del fondo rustico “Amato Lamberti” alla cooperativa (R)esistenza, nata dall’associazione (R)esistenza anticamorra di Scampia. “Il Comitato don Diana – si legge in una nota – , di cui la cooperativa è socia, è al fianco di Ciro Corona e di tutti i cooperatori che, con la loro attività, sono riusciti a creare occupazione in un luogo diventato simbolo del riscatto. Sei detenuti in affidamento al lavoro, tre comunità alloggio per minori, un protocollo col dipartimento di giustizia minorile, 350 ragazzi che da tutt’Italia fanno formazione e lavorano nel periodo estivo: la realtà del fondo Lamberti, 14 ettari di vigneto e pescheto confiscato al clan Nuvoletta, è il traguardo di uomini e donne perbene che resistono e scrivono una nuova pagina delle nostre terre. Sarebbe un vero peccato ed un’occasione perduta per il Comune di Napoli rinunciare ad un’esperienza così significativa per problemi di carattere burocratico. E’ giusto e necessario che le istituzioni preposte si attivino immediatamente per regolarizzare la gestione del bene attraverso la costruzione di un percorso trasparente e condiviso, che abbia come obiettivo principale quello di evitare l’abbandono del fondo. Sul bene gestito da (R)esistenza, sono stati realizzati alcuni dei prodotti inseriti nell’iniziativa del Comitato Don Diana “Facciamo un pacco alla camorra” che vede in rete cooperative e associazioni impegnate sul fronte del riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, nell’ottica di promuovere uno sviluppo locale improntato sull’economia sociale come antidoto all’economia criminale. Il nostro appello è rivolto alle istituzioni, affinchè scendano in campo a fare la propria parte. Far morire un’ esperienza positiva, in una regione in cui le belle storie sui beni confiscati sono ancora rarissime, sarebbe una grave sconfitta per tutti. Da evitare con determinazione e senso di corresponsabilità”.