”Sui beni confiscati e la lotta alla camorra la giunta Caldoro è in totale stato confusionale: a fronte di note firmate dallo stesso presidente uscente della Provincia Pentangelo e a seguito di specifici incontri, si arriva addirittura a negare di essere in possesso di progetti del Consorzio Sole per la ristrutturazione di beni sottratti ai clan. Siamo al ridicolo”. Lo afferma il Presidente della Commissione Regionale Beni Confiscati Antonio Amato a seguito della nota, riportata oggi dai mezzi di comunicazione, con cui la giunta Caldoro afferma l’inesistenza di questi progetti il cui mancato finanziamento era emerso a seguito di una specifica audizione tenuta ieri dalla commissione regionale. ”Nell’ultima nota del 30 luglio scorso, l’allora presidente della Provincia Pentangelo e il presidente del consiglio dell’assemblea consortile Antonio Peluso, chiedevano di sapere se erano state adottate le determinazione per il finanziamento dei progetti formalizzati dal Consorzio Sole. La missiva seguiva una specifica riunione tenuta in regione il 6 giugno con i dirigenti Tedesco e Paduano cui era seguita anche una relazione favorevole degli stessi dirigenti. Se poi si è deciso che quei fondi non dovessero più essere destinati al contrasto della camorra, al riutilizzo di beni confiscati, questa è una scelta politica della giunta Caldoro. Che avrebbe dovuto comunicare questo, non di non avere i progetti. A meno che – prosegue Amato – Caldoro non voglia approfittare di quest’occasione per denunciare un cerchio magico che non gli fa arrivare nemmeno tutta la documentazione prodotta. D’altro canto lui ha mantenuto le deleghe, non c’è nemmeno un assessore di riferimento e sulle materie inerenti sicurezza e legalità è stato eretto un muro di gomma. Se invece, come continuiamo a sperare, si fosse trattato solo di un equivoco, di un incidente burocratico tutt’interno alla giunta, allora sarebbe bastato partecipare all’audizione di ieri. Ma quello stesso cerchio magico ha negato anche l’autorizzazione di partecipare a funzionari e dirigenti, come gli stessi, sconsolati, ci hanno comunicato per le vie brevi. E l’assenza alle audizioni di dirigenti e assessori è orami consuetudine di questa giunta autoreferenziale e allergica al controllo democratico”. ”Nella mia qualità di presidente di una commissione speciale e nel rispetto del mio mandato istituzionale – conclude il presidente della Commissione Regionale – ero tenuto, anzi obbligato, a denunciare quanto emerso in sede di audizione. Audizione che ci era stata richiesta ufficialmente dal Consorzio Sole a fronte dell’inspiegabile assenza di risposte di Caldoro. Ora il presidente di Caldoro ha una sola possibilità di risposta: si attivi per finanziare questi progetti”.