Centocinquanta milioni per la ricerca che si tradurranno in acquisti per laboratori didattici, diagnostica, apparecchiature elettromedicali. La Regione Campania chiude un cerchio per gli investimenti in università e ricerca con il protocollo sottoscritto oggi con le sette università regionali e gli istituti di ricerca. In questo modo la Regione Campania, come si legge nel testo del protocollo, ”intende rendere ancora più competitiva l’offerta didattica universitaria e la capacità di ricerca del territorio, prevedendo – tra le altre cose – per gli Enti pubblici di ricerca campani, la dotazione di strumentazioni per laboratori didattici, sperimentali e per la diagnostica, nonché di attrezzature elettromedicali ed ausili tecnici per disabili”. Palazzo santa Lucia, nella stesura dell’intesa, ha inoltre preferito dare priorità alle ricerche che maggiormente possono avere ricadute pratiche. A siglare l’intesa di oggi, insieme con il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, i vertici delle sette università campane (Federico II, Seconda Università di Napoli; Università di Salerno, Università del Sannio, Università Parthenope, L’Orientale, il Suor Orsola Benincasa) e gli enti pubblici di ricerca (Cnr,Ingv, Inaf, Infn, la Stazione Zoologica ”Dohrn”). I fondi oggi vanno ad aggiungersi agli altri già stanziati dalla Giunta regionale al piano destinato a università e ricerca. La prima fase, con un investimento di oltre 600 milioni di euro a valere sul Por-Fesr 2007-2013, ha visto bandi per i progetti di ricerca industriale, la realizzazione della rete delle biotecnologie in Campania, la costituzione di un’agenzia regionale per l’innovazione. E ancora: aiuti alle piccole e medie imprese campane con la realizzazione di un metadistretto Ict; il grande progetto per la banda ultralarga. In un secondo momento, insieme con le misure di accelerazione della spesa, la Regione Campania ha programmato investimenti per altri 354 milioni di euro destinati al completamento del Polo scientifico di San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, e il Polo biotecnologico del Cnr di via Pietro Castellino, nel quartiere Vomero; cotnratti di programma per i settori dell’aeromotive e aerospazio; protocolli di intesa con le Università e gli enti di ricerca.