AVERSA – “Non capisco il motivo che abbia spinto Sagliocco a dare in pasto ai mass media la notizia di una mia presunta iscrizione negli registro degli indagati operata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere relativa a mie dichiarazioni rese ad un giornale sulla problematica degli stalli di sosta nella Città di Aversa, a suo dire, lesive della sua onorabilità”.

Così esordisce il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, e continua: “Personalmente, avrei evitato di rendere pubblica questa notizia anche se, a tutt’oggi, nulla mi è stato notificato. Sagliocco, mi incolpa di avergli attribuito “la paternità della redazione di un atto pubblico…..” e di essere stato “l’ideatore di un bando pubblico”. Non capisco se Sagliocco queste dichiarazioni le ha rese in buona fede o meno per cui mi preme riportare le mie testuali dichiarazioni. “Più che di strisce blu ciaramelliane, bisogna parlare di strisce blu sagliocchiane visto che il capitolato relativo è stato redatto presso la segreteria politica dell’ex consigliere regionale”. Queste mie dichiarazioni sono state rese in occasione di una contestazione da parte del gruppo consiliare, facente riferimento a Sagliocco, relative all’avviamento del servizio di parcheggi nella nostra città. Oggi, a distanza di un anno, confermo tutte le mie dichiarazioni ed attendo l’invito delle autorità competenti per ribadirle. Una precisazione, però, ritengo di doverla fare per evitare equivoci nei quali, forse, è incappato Sagliocco. Una gara di appalto, come quella degli stalli di sosta, si compone di due parti: un disciplinare ed un capitolato di appalto. Il primo è di esclusiva competenza del dirigente del settore e nessuno, nemmeno il sindaco, può intervenire nella redazione dello stesso. Il capitolato è, invece, essere messo a disposizione della parte politica che provvede a tacciare le linee guida del servizio. Per fare un esempio: la politica decide sul pagamento o meno nei giorni festivi, il posizionamento degli stalli, gli stalli da riservare ai diversamente abili e tanto altro ancora. Con la mia dichiarazione non intendevo minimamente offendere Sagliocco perché, lo ripeto, lui aveva partecipato alla redazione del capitolato e quindi non poteva assolutamente permettersi il lusso di poter attribuire al sindaco la sola responsabilità di quanto era stato fatto creando un grosso caos in Città e chiedendone addirittura di un consiglio comunale”.

 

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