Aveva già ferite al volto e al corpo prima del secondo arresto Luigi Bartolomeo, il detenuto quarantacinquenne ricoverato in gravissime condizioni nell’ospedale Loreto Mare di Napoli che i familiari temono sia stato picchiato dalle forze dell’ordine. Emerge dalle indagini avviate dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio e dal sostituto Mario Canale, che ieri hanno sequestrato la cartella clinica. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo scorso 21 ottobre Bartolomeo evase dalla sua abitazione del quartiere Ponticelli e fu arrestato dai carabinieri, che lo ricondussero a casa. Alcune ore dopo l’uomo evase nuovamente e fu arrestato dalla polizia: ma aveva già sul corpo i segni delle percosse, tanto che, prima di essere condotto in Questura, fu accompagnato al Loreto Mare per essere medicato. Secondo indiscrezioni riferite da Pietro Ioia, presidente dell’associazione Ex detenuti organizzati napoletani, a picchiarlo sarebbero stati due conoscenti dello stesso quartiere mandati dall’ex convivente di Bartolomeo. Trascorsa la notte nelle camere di attesa, l’uomo fu poi accompagnato in Tribunale dove venne condannato a un anno e quattro mesi con rito direttissimo. La notte successiva le sue condizioni si aggravarono e si rese necessario il ricovero in ospedale. I magistrati, anche grazie alla cartella clinica, stanno ora cercando di stabilire a che cosa sia dovuto l’aggravamento delle condizioni del detenuto, che si trova ora in sala di rianimazione, e se vi sia un nesso con il pestaggio subito nella sua abitazione.

 

 

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