L’associazione A.T.T.A. ONLUS (Associazione Tumori Tiroidei e Affini) ha comunicato i dati relativi alla giornata di prevenzione e screening tiroideo svoltasi venerdì 31 ottobre 2014 presso la Scuola Secondaria di I° grado “Francesco Bagno” di Cesa con la collaborazione dal Dirigente Dott. Pietro Corvino e del Prof. Nicola De Michele.
Il sodalizio A.T.T.A. opera a diretto contatto con l’ospedale Cardarelli di Napoli, il Ministero della Salute, la Regione Campania e l’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale, ed è nato per arginare l’incremento di patologie tiroidee rilevatosi negli ultimi anni nel territorio napoletano-casertano. Ha stipulato un protocollo d’intesa con il Coordinamento Comitati Fuochi, di cui l’associazione VINCI ONLUS fa parte, per effettuare un programma di screening gratuito nelle scuole secondarie di I° grado della Campania.
Un numeroso gruppo di ragazzi dell’istituto “F. Bagno”, sorteggiati tra le varie classi, è stato sottoposto, alla presenza dei genitori, ad ecografia alla tiroide dalla Dott.ssa Giorgia Anna Garinis da cui è emerso che il 70% di questi risulta affetto da alterazioni morfologiche della ghiandola; in particolare il 20% presenta strie fibrotiche e forte disomogeneità con probabile processo tiroidico ma il dato ancor più preoccupante è che il 18% presenta aree nodulari sub centimetriche. L’associazione ATTA ha, pertanto, ritenuto opportuno concordare con i genitori un secondo step di valutazione.
I dati raccolti sono analoghi a quelli riscontrati a Succivo che ricordiamo essere uno dei siti mappati dal governo a “rischio 5”, il rischio più alto, mentre Cesa rientra con tre siti nel livello di rischio presunto 2b (rischio medio). Per tale livello, non è necessario predisporre misure di salvaguardia atte a garantire la sicurezza della produzione agroalimentare del sito ma è richiesta l’effettuazione prioritaria, entro 180 giorni, di ulteriori indagini analitiche in quanto i siti agricoli sono risultati “a rischio” dall’analisi multitemporale delle ortofoto (classi 2,3,4,5 e 6) e vanno quindi effettuate anche indagini conoscitive di tipo ambientale (carotaggi, trincee, ecc.) al fine di verificare presenza e natura dei rifiuti eventualmente interrati.
I 180 giorni sono passati ma purtroppo non è stato effettuato alcun controllo. Rapportando inoltre i dati emersi al termine dei controlli medici ai livelli di “rischio presunto”, i conti di Cesa non tornano. La politica cesana non può continuare a far finta di nulla. E’ ora di agire e di vederci chiaro.
Prossima tappa del programma di prevenzione dell’Associazione Tumori Tiroidei e Affini e del Coordinamento Comitati Fuochi sarà Orta di Atella.