Regionali, il centrodestra campano è a pezzi ma Caldoro spera: coalizione è punto di partenza

“Sento di poter fortemente difendere questa nostra straordinaria esperienza e mi fa piacere che venga riconosciuto il buon lavoro da parte di tutti, questo mi sembra un il punto d’inizio per costruire chiaramente il futuro”. Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, rivendica i risultati ottenuti in cinque anni quasi di Governo a Santa Lucia con la coalizione di centrodestra. Rispondendo a una domanda sulle alleanze, Caldoro parte dalla constatazione “assolutamente condivisa, con un giudizio positivo per quanto fatto finora”. “Ci siamo tolti la vergogna di essere ultimi, dopo dieci anni – questo dimostra la capacità di questa coalizione, questo governo regionale, questi partiti, questo Consiglio regionale e attorno a loro la società civile delle forze sociali che hanno condiviso questo nostro grande progetto”. “Se abbiamo dato una speranza abbiamo data tutti insieme rispetto ai disastri del passato – aggiunge – e questa speranza è un punto di riferimento per costruire il futuro”. “Sono convinto che le parole di Alfano siano molto chiare – sottolinea – ha posto un problema del quale sono parzialmente coinvolto perché è nazionale e si risolverà in quella sede”. “Per parte mia – prosegue – dalla Campania posso rafforzare il senso di questa nostra coalizione”. “Ho sempre dato alla coalizione un valore in sé e lo confermo – ripete – Non ho mai pronunciato una parola diversa da questa e che non valorizzi la coalizione e il ruolo dei partiti che sono ampiamente rappresentati. Ognuno di loro ha possibilità di poter esprimere al meglio il lavoro di squadra che ha portato i risultati che conoscete”. “Siamo tutti convinti del buon lavoro svolto su questo c’è un’imposizione della nostra coalizione – conclude – Un successo straordinario e abbiamo superato due ministeri e anche la Calabria, non siamo più ultimi e penso di poter arrivare a fine anno a salire qualche altra posizione”. Chissà se Caldoro in questo ragionamento tiene conto dello sfilamento dell’Udc e delle campane renziane che suonano per il Nuovocentrodestra.