E’ accusato di essere il postino e il cassiere del clan dei Casalesi nonché di gestione e intestazione di beni riconducibili alla cosca. Mario Natale è stato arrestato questa mattina dagli uomini del nucleo antifrodi di Roma su disposizione del Gip del Tribunale di Napoli. Natale, che aveva legami con alcuni esponenti degli Schiavone, è stato chiamato in ballo da alcuni pentiti e le forze dell’ordine hanno accertato l’incompatibilità tra le dichiarazioni dei redditi e l’ingente patrimonio a disposizione. Nell’ambito della stessa operazione i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno sequestrato beni per 50 milioni di euro: 55 terreni, 41 immobili, 8 fabbricati commerciali, 16 automezzi, 15 quote societarie e 5 ditte individuali. Tra i beni che la Procura di Napoli riconduce al clan anche una società operante nel settore del Bingo a Santa Maria Capua Vetere. Con Mario Natale, l’imprenditore arrestato oggi dai carabinieri in quanto ritenuto elemento del clan del Casalesi, risultano indagati anche la moglie e i figli, tra cui Enrico Maria, candidato nel maggio scorso alle elezioni comunali di Casal di Principe vinte poi dal quasi omonimo Renato Natale. Negli anni ’90, l’imprenditore casalese, proprietario negli anni anche di un importante tabacchificio di Pignataro Maggiore, fu presidente dell’Albanova Calcio, la squadra di Casal di Principe che arrivò fino alla serie C2 e che per gli inquirenti sarebbe stata un “giocattolo” proprio degli Schiavone; nell’organigramma, a fianco a Natale, compariva l’altro imprenditore del clan, Sebastiano Ferraro, più volte arrestato e condannato. Natale fu arrestato anche nell’inchiesta cosiddetta Spartacus 3; nel marzo 2013, suo nipote, figlio del fratello Vincenzo, esponente politico indagato in passato per rapporti con i Casalesi, subì un attentato dinamitardo davanti al suo portone di casa nei pressi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.