Per Nicola Cosentino la Procura di Napoli ha inoltrato alla Camera una richiesta di autorizzazione all’arresto, per l falso, riciclaggio e altri reati, con l’aggravante di aver agevolato gli interessi del clan camorristico dei, accompagnata dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’emissione di 50 provvedimenti di custodia cautelare.
Cosentino e’ definito nei capi di imputazione formulati dai pm “referente politico nazionale del clan dei
L’inchiesta della Dia verte sulla costruzione di un grande centro commerciale nel comune di Casal di Principe. Cosentino e’ accusato di avere fatto pressioni su funzionari di una agenzia Unicredit di Roma affinche’ concedessero un imponente finanziamento a esponenti del clan dei casalesi per la realizzazione del centro commerciale. Gli inquirenti hanno ricostruito che il finanziamento venne concesso ma successivamente in parte bloccato perche’ la documentazione presentata era falsa. Il parlamentare del Pdl avrebbe anche imposto al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di dare via libera alla concessione per la costruzione del centro in violazione di tutte le norme urbanistiche. Sarebbero accertati episodi di voto di scambio relativi alle elezioni amministrative 2007 e 2010. L’operazione e’ stata denominata ”Il principe e la ‘scheda’ ballerina”. La richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Nicola Cosentino, coordinatore campano del Pdl, depositata alla Camera dei Deputati attiene i reati di concorso in falso, riciclaggio e violazione della normativa bancaria.
C’é anche il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, tra gli indagati (ma non per camorra) nell’ambito dell’operazione di Dia e carabinieri contro le infiltrazioni del clan dei Casalesi che hanno portato oggi all’esecuzione di oltre 50 provvedimenti di custodia cautelare e alla richiesta di arresto di Nicola Cosentino.