C’è silenzio. E ci sono le lacrime dei genitori di Salvatore Giordano, morto a 14 anni, la scorsa estate perché colpito da un calcinaccio che si staccò dal cornicione della Galleria Umberto di Napoli. In quella stessa galleria, transennata per lavori di messa in sicurezza, il Comune di Napoli ha fatto installare una grande stella rossa luminosa per il Natale. Un’installazione che è diventata la stella della discordia, tra una famiglia che ancora si domanda come sia stato possibile perdere così un figlio e ‘l’esigenza’ del Natale. Non ci stanno Margherita e Umberto, i genitori, e chiedono la rimozione della stella e “un po’ di rispetto”. In galleria sono arrivati in tanti per manifestare la loro contrarietà e sotto la stella hanno attaccato uno striscione con la foto del ragazzo e la scritta “Salvatore, sei tu la nostra stella”. Dalla galleria, i ragazzi e i genitori si sono spostati sotto la sede del Comune di Napoli chiedendo rispetto e la rimozione della stella. “Non ci sarebbe stato nemmeno il tradizionale albero – dice Margherita, la mamma – e invece è arrivata la stella del Comune”. La donna ha raccontato di aver visto il sindaco Luigi de Magistris “solo in ospedale”. Una visita, fa sapere “durata due minuti”. “Ci ha detto che era vicino al nostro dolore e che anche lui è padre di un ragazzino di 14 anni” sottolinea e aggiunge: “Allora ti domando: ‘Se fosse successo a te, la stella l’avresti messa?'”. È il papà, Umberto, a chiedere a più riprese di togliere quella stella “che è una mancanza di rispetto per nostro figlio”. Quello che la famiglia di Salvatore, morto per aver allontanato i suoi amici dai calcinacci che stavano cadendo, si aspettava “era almeno una targa per lui. E invece niente”. I suoi compagni di scuola hanno improvvisato un girotondo intorno alla stella. Tra la gente c’è anche Luigi Di Vaio, commerciante della galleria, che fu il primo a soccorrere Salvatore, mentre tutti cercavano un riparo, lui corse dal ragazzino. “Hanno impacchettato la città intera – afferma – ma i lavori in galleria non sono mai partiti, sono solo state montante le impalcature per la messa in sicurezza”. Anche Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso morto per gli scontri del maggio scorso a Roma, è arrivata a fare il suo conforto ai genitori di Salvatore.