“Siamo di fronte a un fatto molto grave, gravissimo”. Intervistata dal Mattino sulla vicenda della scuola occupata e vandalizzata, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini annuncia che andrà a Napoli la prossima settimana: “ma non sarà una visita ispettiva, voglio capire cos’è successo”. Secondo Giannini “siamo di fronte a una lesione grave del diritto allo studio”, un episodio “simbolico” che è “l’ equivalente di bruciare i libri. Però dobbiamo capire se quanto accaduto al Galiani è solo un’iniziativa studentesca o se si è saldata l’occupazione di studenti con altro”. Ma il ministro ritiene che se a devastare l’istituto fossero stati gli stessi studenti “l’accaduto sarebbe ancora più allarmante”. E a chi pensa di occupare dice: “Cercate di sgomberare testa, cuore e linguaggio da formule chiaramente frutto di altre stagioni”. In altre due interviste, a Repubblica e Stampa, Giannini torna sulla sentenza della Corte di Giustizia europea riguardante i precari. Sulle cifre dei possibili ricorsi, 250-270mila, fornite da un sindacato, il ministro mette in guardia dal dare “i numeri del lotto”: la pronuncia “si riferisce solo ai posti vacanti e disponibili che oggi sono circa 18 mila Ata compresi, circa 15 mila solo i docenti”. In ogni caso, ribadisce che “gli aventi diritto alla cattedra per decisione della Corte del Lussemburgo saranno ampiamente riassorbiti dal decreto della Buona scuola. Risolviamo il problema alla radice”. Il nuovo concorso parte “subito, nel 2015. E nel 2016 avremo altri quarantamila in cattedra. Se ci fossero stati bandi con cadenza biennale oggi le graduatorie dei precari sarebbero state esaurite”.