Nella città di Napoli ci sono 106 sale gioco e 2.115 esercizi commerciali che ospitano congegni automatici per il gioco. Questi i numeri emersi in occasione del convegno nazionale sulle ludopatie dal tema “Istituzioni, associazioni, persone: in campo contro le patologie del gioco d’azzardo”. Secondo quanto riferito da esperti del settore, in diversi casi si assiste a una “degenerazione patologica del fenomeno del gioco con ricadute negative sulla collettività e sulle famiglie”. “E’ necessaria – ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris – una corretta informazione che spieghi i rischi del gioco per evitare che si cada in un circolo vizioso. Spesso – dietro queste attività c’è riciclaggio di denaro sporco. Credo che il Governo e il Parlamento debbano fare di più e agire per tassare i capitali illeciti e per contrastare il riciclaggio e la corruzione”. Il Comune di Napoli ha aderito al ‘Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo’ il cui obiettivo è contrastare la diffusione del gioco d’azzardo sia con l’adozione di specifiche misure normative che con la creazione di reti territoriali. Ma non solo. L’amministrazione comunale ha scritto una delibera in cui – ha spiegato il sindaco – ”forniscono incentivi economici agli esercizi commerciali che dicono no al gioco attraverso la l’esenzione dei tributi comunali e, allo stesso tempo, si disincentivano le attività per chi continua ad avere slot”. Inoltre, è vietato aprire esercizi commerciali in cui si può giocare d’azzardo nelle vicinanze di scuole, luoghi di cultura e socializzazione. ”Siamo – ha concluso de Magistris – il primo Comune d’Italia ad avere previsto, nel bilancio 2014, risorse per aiutare le attività economiche che dicono no al gioco”.

 

 

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