“Da dieci giorni l’Isve, ente in house in liquidazione della Regione Campania, si è visto staccare la corrente per morosità alla propria sede di via Vicinale Santa Maria del Pianto a Napoli. Questo è solo l’ultimo, imbarazzante atto di una vicenda lunga e tormentata, che riguarda in particolare il destino dei 10 dipendenti”. Ne dà notizia il vicecapogruppo regionale del Partito Democratico, Antonio Marciano. “I lavoratori, infatti, sono senza stipendio da aprile 2013, cioè ormai da 19 mesi, con l’incertezza del passaggio nel nuovo Polo dello Sviluppo, così come previsto dalla legge regionale 15 del 2013”, prosegue il consigliere. “Lo scorso giugno il commissario liquidatore nominato dalla Giunta Regionale, Fortunato Polizio, ha depositato la relazione con la ricognizione complessiva dei debiti maturati dall’Isve verso dipendenti e fornitori e per servizi, che ammontavano a 2,9 milioni di euro, fondamentalmente legati al costo del lavoro, alle utenze, al fitto della sede di Poggioreale. Da allora a oggi quel debito certificato ha superato i 3,2 milioni di euro, in considerazione del fatto che la gestione dell’Isve costa alle casse regionali, e dunque ai cittadini della Campania, oltre 50mila euro al mese”, aggiunge. “Questa è l’ennesima dimostrazione dell’incapacità e dei ritardi della Giunta Regionale, e in particolare degli Assessori competenti. Per questo, ho chiesto e ottenuto la convocazione della Commissione Trasparenza per martedì 9 dicembre e ho sollecitato la segreteria dell’Assessorato al Lavoro per la convocazione di un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali, come sempre nel tentativo di dare certezza di futuro ai lavoratori e arrestare lo spreco continuo di risorse pubbliche, tra l’altro in una fase così particolare e difficile per la vita della nostra regione”, conclude Marciano.

 

 

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