Poche luci, tante ombre. In un settore, quello delle politiche sociali (legge 328), dove girano un sacco di soldi. C’è una lunga scia di dubbi dietro la gestione dell’Ambito C6, che racchiude i Comuni di Casaluce (capofila), Aversa, Carinaro, Teverola, Gricignano, Cesa, Sant’Arpino, Succivo e Orta di Atella. Dopo due anni di stop, la struttura ha bandito nel 2014 sette gare d’appalto e una selezione per personale qualificato da collocare all’ufficio di piano. Tre gare già sono state espletate: ludoteca, segretariato sociale, assistenza scolastica. Andiamo con ordine e partiamo dalla ludoteca. Per il funzionamento del servizio sono stati assunti 18 operatori di Casaluce, poco dopo la rielezione del sindaco Rany Pagano, che guarda caso è l’attuale presidente dell’Ambito C6. Si è aggiudicata la gara la cooperativa “Ker” di Torre del Greco, lo stesso Comune dove, guarda caso, è stata assessore alle Politiche sociale Sofia Flauto, moglie di Luigi Lagravanese, indagato nel dicembre 2012 per associazione camorristica nell’ambito dell’inchiesta che portò al fermo di 73 persone ritenute affiliate o contigue al clan dei Casalesi. Niente di illecito, certo. Solo una strana coincidenza. La gara per la gestione del segretariato sociale invece se l’è aggiudicata la cooperativa “Rebecca”, con sede legale in via Salvo D’Acquisto ad Aversa. E guarda caso sempre proprio qui hanno avuto nel tempo la sede legale la coop “Punto H”, i consorzi “Agape” e “Kratos”. La “Punto H”, ad esempio, è stata in passato riconducibile proprio alla famiglia Lagravanese. Ed è stata anche colpita da interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Caserta. Nessuna irregolarità, ovvio. Solo un’altra strana coincidenza. Completiamo il puzzle delle coincidenze fortuite soffermandoci sul servizio di assistenza scolastica. Il bando è stato vinto dal consorzio “Filipendo”, che di nuovo guarda caso, ha anch’esso sede legale in via D’Acquisto ad Aversa, e che nel tempo avrebbe assorbito di fatto “Agape” e “Kratos”e la cooperativa “Rebecca”. Anche qui, nulla di illegittimo. Solo l’ennesima stranissima coincidenza. Non pochi dubbi ha suscitato anche la composizione della commissione di gara, formata da un lavoratore socialmente utile (che ci risulta essere laureato in ingegneria e quindi non espertissimo di servizi sociali), da un tecnico, selezionato tramite un avviso pubblico, poco pubblicizzato nei Comuni dell’Ambito C6, e da un dirigente comunale di Casaluce, indicato dal sindaco Pagano e suo uomo di fiducia. Un cambio di rotta rispetto ai 10 anni in cui l’Ambito ha avuto sede a Succivo. In passato infatti le commissioni di gara erano sempre composte da tecnici specializzati dell’ufficio di piano e dai dirigenti di tutti i Comuni per garantire trasparenza e competenza. Se a questo aggiungiamo che corre voce che nelle coop aggiudicatarie degli appalti per ludoteca, segretariato sociale, assistenza scolastica ci sarebbero addirittura parenti strettissimi di qualche delegato comunale all’interno dell’Ambito C6, allora i dubbi si trasformerebbero in sospetti, oppure in prove concrete che qualcosa non funziona. Oppure anche stavolta la presenza di parenti nelle coop è solo un caso?

Mario De Michele

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