Sette persone sono state arrestate all’alba di oggi dai carabinieri a Caserta nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli sull’assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in un comune del Casertano. Agli arrestati – per quattro sono stati disposti gli arresti domiciliari – vengono contestate, a vario titolo, le accuse di turbata libertà degli incanti e corruzione, aggravati dal metodo mafioso. L’inchiesta costituisce uno sviluppo dell’indagine condotta a carico dell’imprenditore Angelo Grillo e che ha già portato all’emissione di 56 ordinanze di custodia cautelare in carcere.   Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, accolta dal gip, è emersa l’esistenza di un cointeressa tra Angelo Grllo e il sindaco di Roccamonfina Tari, la quel affidava, in via provvisoria, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti  alle società Ecosystem 2000 e Fare Ambiente, ditta di fatto di proprietà di angelo Grillo. La prima cittadina, inoltre, avrebbe fatto assumere 2 persone ed elargito un contributo da 1000 euro a favore della Pro-Loco di Roccamonfina. La misura cautelare odierna è stata notificata anche ad Assunta Mincione, factotum e persona di fiducia dell’imprenditore Angelo Grillo, già coinvolto in altre inchieste giudiziarie in quanto considerato vicino al clan Belforte di Marcianise. Arrestato anche Sergio Luciano, dipendente di Grillo, che spendendo il nome del padre, ufficiale della Finanza in congedo, avrebbe contribuito a far avere l’appalto dei rifiuti all’imprenditore Marcianisano. Le aziende di Grillo sono state già coinvolge un episodio analogo a Santa Maria a Vico.


 

 

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