«Mentre la giunta regionale fa inutile e falsa propaganda su nuovi ticket agevolati, la verità è che, attraverso le tanto strombazzata gara per la liberalizzazione dei trasporti si determina la svendita delle aziende di trasporto pubblico locale favorendo interessi privati che nulla hanno a che fare con quelli della collettività. Inoltre si provocano gravi ripercussioni sulla qualità dei trasporti e pesanti ricadute sui lavoratori. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione che chiede la sospensione delle procedure di bando e la definizione di un programma che punti piuttosto al risanamento delle aziende di trasporto pubblico su ferro e su gomma e alla valorizzazione e riqualificazione dei lavoratori» lo afferma il consigliere regionale del PD Antonio Amato che sulla questione ha presentato un’interrogazione insieme ai colleghi Mario Casillo e Antonio Marciano «La delibera predisposta da Caldoro e Vetrella per la liberalizzazione dei trasporti contiene una serie di omissioni, incongruenze e gravi falle che andranno a incidere sulla qualità e quantità dei servizi. Si va dalla definizione per lotti funzionali che non tiene conto della necessaria integrazione ferro – gomma, alla mancata previsione di un sistema coordinato del trasporto pubblico locale, dalla mancata rispondenza alle normative sul costo di lavoro di settore alla sostanziale penalizzazione delle aziende pubbliche a causa della tempistica ristretta e delle previsione di penalizzanti requisiti tecnico-economici. Ancora» continua Amato «non viene indicata la forma giuridica che dovrà assumere il raggruppamento di operatori aggiudicatario, mancano indicazioni essenziali per valutare correttamente i servizi oggetto d’appalto, vengono meno i necessari criteri di trasparenza ed efficienza. Mancano inoltre almeno 4 milioni di euro per i trasporti su ferro, gli importi euro/km per il settore automobilistico sono più bassi di quelli attuali, le gare andrebbero a impattare con una situazione privata di strumenti di agevolazione, come l’esodo agevolato non più finanziato dalla regione, con conseguente rischio di perdita di posti di lavoro. Insomma» conclude il consigliere PD «un vero e proprio pasticciaccio che, per tutelare la qualità dei trasporti, i diritti dei lavoratori e dei cittadini, e soprattutto per non svendere le nostre aziende di trasporto pubblico locale, sarebbe bene fermare»