L’elezione dei vertici dell’Asi avrà serie ripercussioni sugli equilibri del Partito Democratico casertano. Mezza segreteria provinciale ha firmato un documento in cui si esorta il segretario Vitale a dare le dimissioni. Il sindaco di Parete sembrava ad un passo dal dimettersi già oggi prima della segreteria provinciale in cui sono volati gli stracci tra le anime dell’ormai ex maggioranza. Il documento è stato firmato da Vincenzo Cappello,  Luigi Munno, Raffaella Zagaria , Telia Frattolillo,  Silvio Sasso,  Vito Marotta e Franco De Michele. Quest’ultimo ormai può esser considerato fuori dall’area Graziano. “Le dimissioni del Segretario Provinciale  – si legge – rappresentano un atto di estrema dignità rispetto al consumarsi di una vicenda che non fa onore al Partito Democratico casertano. A Raffaele Vitale non è rimasto altro da fare che dimettersi assumendosi una responsabilità che non è ascrivibile esclusivamente a lui, bensì a chi lo ha affiancato, in qualche caso anticipato, in trattative che hanno avuto un epilogo non esaltante.  La vicenda ASI che in queste ore sta tanto facendo discutere e preoccupare molta parte del nostro Partito e dell’’opinione pubblica, non può lasciare silenti e indifferenti coloro che in veste di membri della Segreteria provinciale potrebbero in qualche modo essere associati al disegno che si è realizzato. Nessuna compiuta discussione in tal senso, infatti, e tantomeno alcuna decisione condivisa, è stata mai assunta in sede di Segreteria provinciale del Partito Democratico. Un generico mandato esplorativo, affidato ad alcuni, per capire le  possibili alleanze si è invece tradotto in un disegno e in un organigramma completo di cui francamente non si comprendono i criteri di individuazione, le ragioni di scelta e i requisiti di competenza, almeno per una parte dei componenti. Dispiace dover evidenziare, inoltre, la sufficienza con cui sono stati ignorati i richiami dei giorni scorsi ad una valutazione collegiale che magari avrebbe evitato un epilogo così contrastato, ambiguo e pieno di perplessità ed anche le dimissioni del responsabile Enti Locali, Luigi Munno, nonchè le dichiarazioni preoccupate di autorevoli rappresentanti istituzionali del PD quali Pina Picierno e Rosaria Capacchione. Una vicenda quella dell’’ASI che purtroppo coinvolge il Partito Democratico casertano senza che lo stesso abbia avuto piena consapevolezza di quanto accaduto anche in suo nome. Certamente non sfugge il valore di un accordo tra le principali Forze Politiche: quello della condivisione appare ormai uno dei pochi strumenti rimasti per il governo di Enti profondamente da riformare e ripensare. Si è persa l’occasione di dare all’’ASI una dirigenza migliore e di evitare al PD l’apertura di una fase di tensione e spaccatura alla vigilia di importanti elezioni regionali”. Si chiama fuori dalla partita, invece, l’area Marino rappresentata in segreteria provinciale da Carlo Corvino, il quale non risparmia critiche ad entrambe le fazioni in lotta: “Abbiamo scelto convintamente dall’inizio di non entrare nella “partita” gestionale degli enti strumentali. Prendiamo oggi le distanze dall’esito di quanto avvenuto nei criteri di scelta per la classe dirigente dell’Asi ma al tempo stesso prendiamo le distanze anche da chi critica in modo interessato, in difesa di posizioni personali e/o di area. Ci saremmo aspettati che il Partito discutesse sull’idea di sviluppo industriale, e invece abbiamo letto solo di manovre. Continueremo a sostenere il segretario Raffaele Vitale in uno scenario di innovazione e reale cambiamento. Immaginiamo un partito casertano che discuta di temi, noi ci ritroveremo venerdì al Citylife per discutere di Mezzogiorno, Europa e Enti locali con figure importanti di spessore nazionale del Partito Democratico. Vogliamo che il Partito Democratico casertano cambi verso così come sta accadendo nel Paese”. Il clima è teso, tesissimo. Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle. Ancora.

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