Scintille all’ex Macello tra l’assessore Elia Barbato e il presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta Enrico De Cristofaro. L’esponente di Forza Italia ha abbandonato,  subito dopo il suo secondo intervento, il convegno organizzato dalla Consulta dei disabili di Aversa all’ex Macello per celebrare la Giornata mondiale dei disabili. Il pomo della discordia è stato il cantiere di via Vito di Jasi ma in generale la gestione delle opere di riqualificazione in città. .Il tema dell’incontro erano le barriere architettoniche presenti ad Aversa. A parlare c’erano tecnici di tutto rispetto come, tra gli altri, l’urbanista Alberto Coppola, l’architetto Carla Cuomo, i presidi di Architettura e Ingegneria, il presidente dell’Ordine degli ingegneri Vittorio Severino e il presidente dell’Ordine degli architetti  della Provincia di Caserta Enrico De Cristofaro. Proprio l’intervento di quest’ultimo ha provocato la reazione dell’esponente della giunta Sagliocco. “Marco (riferendosi al presidente della Consulta Marco Olivetti dell’Unione Italiana Ciechi ndr) – ha detto – ci vede benissimo perché è stato il primo a denunciare le storture e le illegalità del cantiere di via Vito di Jasi. Senza il suo e il mio intervento non ci sarebbe stato il blocco dei lavori e forse si sarebbe arrivati ad un punto dove non sarebbe stato possibile porre rimedio a tutti gli errori, anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Allora all’amministrazione chiedo perché non confrontarsi prima, perché non coinvolgere tutte le associazioni e la cittadinanza”. De Cristofaro ha poi iniziato a parlare del ritardo – secondo lui di un anno – per l’apertura del cantiere in via Roma quando è stato interrotto da Barbato “Non te lo puoi permettere, dici fesserie. Non è così. Stai facendo politica stasera”. De Cristofaro a quel punto ha ricordato a Barbato che su via Roma lui si era anche dimesso e ha attaccato “Devo parlare di via Roma perché ho sentito parole inverosimili dalla tua bocca pochi minuti fa. Hai detto che per via Roma si sta discutendo il progetto esecutivo per porre rimedi a quelle che sono state le dimenticanze anche in materia di barriere architettoniche”. A queste parole Barbato replica: “Eri distratto ho detto un’altra cosa”. Ma De Cristofaro non demorde: “Hai invitato la Consulta a discutere di un progetto esecutivo e già appaltato. Non capisco come un progetto esecutivo possa andare in variante. Significa che le imprese che hanno partecipato alla gara potrebbero impugnare la gara perché il progetto è stato modificato”. Il presidente provinciale degli architetti non ha lesinato bordate sul Puc: “Non sappiamo se è stato istituito l’ufficio di piano ma sappiamo che con noi architetti non c’è stato confronto”. E ancora su via Di Jasi: “Il progetto affisso nei pressi di Porta Napoli è differente da quello che si sta realizzando. E’ ovvio che cittadinanza rimane sconcertata. Ti posso garantire che le lamentele, le critiche ma soprattutto l’insoddisfazione per cantieri iniziati e sospesi desta sospetto, tra virgolette, e preoccupazione nella cittadinanza”. A quel punto è intervenuto Barbato per una replica: “Devo smentire alcune imprecisioni. Chi mi ha preceduto è stato progettista di tante opere realizzate ad Aversa e quindi anche lui avrà fatto mea culpa, perché in quelle piazze e strade oggi dobbiamo mettere mano perché non è stato realizzato quello che ha detto. Su via Vito di Jasi la variante è stata una iniziativa nostra perché abbiamo voluto che la strada di accesso alla città non fosse considerata soltanto come un parcheggio pubblico ma una vera e propria porta di accesso con ampi marciapiedi e una pista pedo-ciclabile. Ecco perché abbiamo sospeso i lavori eliminando la sosta sul lato sinistro e accogliere i suggerimenti della Consulta. Non c’erano errori di progettazione ma una volontà precisa di trasformare in un’area passaggio”. Su via Roma: “la progettazione esecutiva è stata consegnata ma non è stata ancora approvata. Non ho parlato di varianti e modifiche. Le mie dimissioni (date quando Sagliocco fece asfaltare via Roma) erano dovute a difficoltà di comunicazione con il sindaco”. Barbato ha anche rivendito di aver proposto l’uscita dalla stazione appaltante: “Troppo lenta e che rischiava di farci perdere finanziamenti. L’uscita l’ho proposta io e sono fiero di averlo fatto”. Chiuso l’intervento De Cristofaro ha preso la parola per dire che non ha preso incarichi pubblici se non quello di piazza Trieste e Trento. Barbato ha preso il cappotto e iniziato a salutare gli altri relatori ed è andato via. “L’assessore va via perché non ha argomentazioni da contrapporre”, ha concluso De Cristofaro rilanciando le sue idee in materia di urbanistica.

Angelo Golia

 

 

 

Intervento Enrico De Cristofaro

Replica Elia Barbato

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