Doccia scozzese per l’amministrazione capeggiata dal sindaco Angelo Brancaccio. Il Tar della Campania ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dai revisori dei conti contro la revoca votata dal consiglio comunale lo scorso 8 settembre. Il “vecchio” collegio quindi viene reintegrato. Tornano al loro posto Tommaso Di Palo, presidente dell’organismo, e i due componenti Antonio Castaldo e Giuseppe Luongo. I tre furono “licenziati” per “grave omissione e inadempienza” per la mancata firma della lettera di trasmissione del conto consuntivo, approvato nel civico consesso dello scorso luglio con parere negativo da parte dei revisori. Di conseguenza fanno le valige Enzo Giardullo e Paola Giardino nominati revisori dei conti a fine settembre. Mentre Pasquale Menditto già pochi giorni dopo la nomina si dimise per l’incompatibilità sopraggiunta con un altro incarico istituzionale. Immediata la contromossa di Brancaccio. Stamattina la giunta ha incaricato un legale per presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva del Tar. Di pari passo sono stati trasmetti ai revisori reintegrati tutti i documenti relativi ai provvedimenti in materia finanziaria adottati dal Comune successivamente alla revoca del collegio, tra cui la delibera consiliare di approvazione del bilancio di previsione e la variazione di bilancio sull’assestamento, varata dalla giunta, che dovrà essere ratificata nel consiglio comunale fissato per il 19 e 20 dicembre. Ora dovranno essere i revisori “riabilitati”, cioè Di Palo, Castaldo e Luongo, a esprimere il loro parere sull’assestamento di bilancio. In attesa del pronunciamento del Tar nel merito della questione e del ricorso del Comune al Consiglio di Stato, si tratta sul piano politico di una mezza sconfitta per Brancaccio e la maggioranza. Che potrebbe trasformarsi in una débâcle amministrativa qualora la Prefettura dovesse ritenere nulli tutti gli atti adottati successivamente alla revoca dei revisori, tra cui anche l’approvazione del bilancio di previsione. Ma al momento è ancora troppo presto per fare previsioni attendibili. Per avere un quadro più chiaro bisognerà attendere prima l’esito del ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva, poi il giudizio di merito del Tar previsto per il 25 febbraio dell’anno prossimo.
Mario De Michele