Nella serata di ieri, giovedì 4 dicembre, presso la sede del Comitato di Cittadini Volontari “Cesa a 5 Stelle”, si è svolto il primo di una serie di incontri programmatici volti a verificare l’esistenza dei presupposti necessari ad affrontare al meglio l’appuntamento di Maggio per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del nuovo Sindaco di Cesa. “La partecipazione -si legge in una nota – ampia e qualificata, ricca di proposte e contenuti, ha dimostrato che nel nostro paese, vi è una voglia forte di cambiamento ed un desiderio, comune a giovani e meno giovani, di chiudere una volta per tutte il libro della vecchia politica e dei suoi modi di gestire le candidature, le elezioni e l’attività amministrativa. Le dimissioni anticipate del Sindaco Liguori ed il dannoso tira e molla che le ha precedute, devono far riflettere i cesani. L’immagine e le parole di un uomo che è apparso solo e stanco, non possono e non devono passare inosservate. Il dottore Liguori non è un giovane alle prime armi e non possono essere state certamente motivazioni di poco conto ad indurlo a gettare la spugna a poco più di metà mandato. Il rispetto per la sua persona non significa dover avere gli occhi chiusi su quello che è un fallimento politico-amministrativo, l’ennesimo nella storia politica cesana, destinato ad avere un impatto di non poco conto sulla vita del paese e sulle casse pubbliche, anche e non solo per il ritorno anticipato alle urne. Non meno pesanti saranno poi le ripercussioni sulla fiducia dei cittadini nei riguardi della politica e dei suoi attori. Saremo più chiari, come è nel nostro stile: buttare a mare un consenso popolare di quasi tremila voti, per guai privati, assenteismi e ripensamenti di singoli amministratori, è un gesto scellerato che deve indurre chi è dotato di intelletto e di coscienza, ad un ripensamento complessivo sull’attribuzione dei consensi, sulla scelta delle candidature e sull’impegno che si promette al cittadino-elettore. Altrimenti, l’attività amministrativa, come spesso accade, rischia di essere una questione “privata” e ristretta tra professionisti o pseudo tali della politica, investiti di deleghe “di scopo” e con mandati ad personam. Dietro un’elezione, non scopriamo nulla di nuovo, vi sono chilometri macinati, porte bussate, amici e militanti mobilitati, case visitate ed impegni concreti assunti con le persone, volti al miglioramento della gestione dell’ente comunale. Dimettersi, è per molti versi, mortificare e svuotare di significato tutto ciò. A dimettersi è uno solo ma ad essere tradite sono centinaia di famiglie. Cesa merita protagonismo e passione, tensione ideale e partecipazione. Le intelligenze e le professionalità non mancano ed esistono energie nuove e pulite da valorizzare. Amministrare il Comune, anche alla luce dei continui tagli dei conferimenti statali, è cosa ardua ma non impossibile. Richiede, però, impegno e dedizione, presenza ed attenzione ma soprattutto pulizia, onestà ed assenza di interessi particolari e personali. Cesa non è solo i soliti noti, gli addetti ai lavori della Piazza o i mestieranti storici dei partiti. Il nostro paese è fatto anche di tanti pendolari che si svegliano all’alba per poter mettere il piatto in tavola, di famiglie arrivate da pochi anni sul nostro territorio comunale, di stranieri che hanno diritto al voto. Meritevoli quanto i primi di ascolto e possibilità di rappresentanza. Le liste formato famiglia, le candidature uso trasferimento e le sfide stile braccio di ferro, sono solo un danno per il paese ed il Comune. L’interesse collettivo è un’altra cosa. Più nobile. Chi si mette in gioco, deve farlo, solo ed esclusivamente, se è in grado di dare un contributo concreto in termini di qualità, tempo e proposte, al paese ed alla sua amministrazione. Ferma restando la stima personale per alcuni suoi componenti, è innegabile che la squadra amministrativa del sindaco dimissionario Liguori, abbia brillato per assenteismo, poca coesione e difetti di comunicazione. Il paese richiede un impegno totale. Chi non può assicurarlo, dovrebbe farsi da parte. Tra i nuovi, tra gli uscenti ma soprattutto tra i presunti salvatori della patria che hanno lasciato in eredità solo disastri. L’abito (nuovo) non fa il monaco. “Cesa a Cinque Stelle” auspica una stagione di contenuti alti e di candidature serie ed “utili”. I protagonismi di vanità, i rancori personali e le voglie isteriche, sono roba da bar, non da amministrazione. La sede dell’associazione è aperta a quanti vorranno provare a scrivere insieme a noi, una nuova pagina della vita di Cesa e proporsi per amministrarlo. Lasciamo ad altri il gioco delle tessere e l’inganno delle promesse; a chi vuole entrare a far parte del Comitato di Cittadini Volontari “Cesa a Cinque Stelle”, chiediamo solo impegno e passione, coraggio, senso di responsabilità e spirito di servizio. Per Cesa e per il suo futuro”.