A Casapesenna il giorno dopo la cattura del boss Michele Zagaria inizia cosi’, con una richiesta: ”Scrivete che ci dispiace che lo hanno arrestato, lo dovete scrivere”. Davanti alla villa dove, in un bunker, Michele Zagaria si nascondeva non c’e’ piu’ niente se non un cartello dove si legge che l’immobile e’ stato posto sotto sequestro.
Nessuno ha voglia di parlare. In una casa di fronte, dove qualcuno dice di aver visto la sorella del boss, una signora si affaccia e inizia ad urlare: ”Andate ad uccidervi”. E poi la richiesta ‘dovete dire a tutti che ci dispiace’. In piazza la storia non cambia. Zagaria? ”A noi non ci ha fatto nulla di male”.