NAPOLI – A volte ritornano. Sono i cervelli che rientrano in Italia dopo aver lavorato all’estero, dove hanno acquisito un’alta specializzazione professionale. È il caso di Neda Vollaro, quarantenne napoletana rientrata nella città natale da poche settimane dopo oltre vent’anni di attività come creativa e consulente alla Bmw in Germania. Studi ingegneristici alla “Federico II” e formazione tedesca le hanno permesso di diventare uno dei tecnici più qualificati e richiesti in Europa.

Il suo è un lavoro particolare che unisce creatività e materiali. Sintetizzando, Neda Vollaro si esprime ideando, progettando con sofisticatissimi sistemi matematici e trasferendo poi l’esito del progetto alle aziende che realizzano gli oggetti con materiale vario.

 

Ma perché decide di ritornare a Napoli e non restare in Germania?

“Le potrei dire – risponde – che ho deciso di rientrare a Napoli per nostalgia, come sovente si sente dire, invece no. Sono rientrata a Napoli perché credo che sia la mia sede naturale poiché qui sono nata, ma l’input è stato il desiderio di creare professionalità avanzate che possano valorizzare il territorio. Ciò significa impiego, ricchezza ed esperienza internazionale”. In cosa consiste il suo lavoro? “Le faccio un esempio. Per costruire il modello di una moto si parte dall’estetica. Si stabilisce cioè la dimensione di questo mezzo di locomozione. Dopo questa fase, si passa alla creazione dell’interno, che deve essere minuziosa e tener conto anche del minimo elemento. Vanno quindi calcolate le dimensioni, gli incastri e la meccanica dell’interno affinché tutto funzioni alla perfezione e sia incastonato in quel modello originario di motocicletta. Ciò viene realizzato con sistemi di elaborazione informatica, i quali debbono tener conto anche dei materiali che comporranno l’oggetto in ogni sua parte”.

In Germania ha sempre lavorato a questo tipo di progetti?

“Sì, attraverso un progetto pilota che i vertici delle aziende, ad esempio la Bmw, mi hanno affidato. Ottenuto l’incarico, il team di progettazione deve però dimostrare di saper svolgere il suo lavoro in maniera inoppugnabile. Io ero determinata ad apprendere, ad imparare, a crescere e ad affermarmi professionalmente. In Germania ho trovato l’humus adeguato affinché potessi cimentarmi con le mie idee e le mie qualità. E i risultati non sono mancati. Ricordo con emozione che il primo progetto era un portapacchi per moto, che fu approvato e passò direttamente in serie”.

Le aziende automobilistiche ed aerospaziali saranno i suoi potenziali committenti?

“Io spero di poter offrire la mia competenza anche a loro. Al momento, però, non miro alle grosse aziende. Sono nel campo del design”.

La sua società è ubicata nel centro direzionale di Napoli, ma lei continua a viaggiare in Italia e Germania.

“Il mio lavoro non mi consente di essere statica. Il mio lavoro guarda al presente nella prospettiva del futuro prossimo. La tecnologia si evolve in tempi rapidi, per cui bisogna essere sul campo ininterrottamente. La mia società si occupa di progettazione di stile, progettazione di serie e di calcolo analitico. Questi sono i caratteri fondamentali della mia attività, alla quale collaborano sinora tre ingegneri aeronautici e presto anche altri operatori che sceglierò tra coloro che si distingueranno nei corsi di formazione che terrò personalmente, e attraverso i quali trasmetterò direttamente ciò che io ho appreso in circa ventisei anni di ininterrotta attività in Germania”.

Nel suo progetto lei investe solo le sue personali risorse economiche?

“Certo. Sono consapevole che è un rischio, ma per realizzare bisogna saper credere. E poi dico sempre a me stessa: se questo progetto professionale nonché di vita è riuscito a me, perché non deve riuscire a tanti giovani desiderosi di apprendere, qualificarsi ai più alti livelli e guadagnare? So – dice concludendo – che il cammino non sarà facile, ma sono determinata perché, nonostante le difficoltà, questa terra è creativa e sa essere tenace quando riesce a intravedere la prospettiva di una crescita concreta. Io punto soprattutto sui giovani ai quali, con sincerità, voglio ridare competenze lavorative, fiducia e speranza”.

cr

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