Torna in libertà, per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, il pluripregiudicato Gianluca Pasquale Pagano, 44 anni, ritenuto uno dei fedelissimi di Antonio Iovine, ex capoclan del clan dei Casalesi, oggi collaboratore di giustizia. Pagano, detto “o bambinone”, era stato condannato alcuni mesi fa a 18 anni di reclusione per associazione camorristica e reati legati alle armi nel maxi-processo d’Appello al clan Iovine, tenutosi a Napoli; oggi, però, la stessa Corte d’Appello ne ha disposto la scarcerazione immediata. I giudici partenopei hanno infatti preso atto della circostanza, sollevata con apposita istanza dal legale di Pagano, Giovanni Zannini, che i termini massimi di carcerazione preventiva, pari a sei anni, erano scaduti da circa quattro mesi. Pagano, che resterà libero fino al giudizio di Cassazione (si terrà nel 2015, ndr), è stato detenuto dal 2008 a oggi, sebbene con qualche mese di interruzione, in quanto nel 2011 fu scarcerato e nuovamente arrestato; per la procura il secondo arresto avrebbe fatto ripartire da capo i termini di custodia cautelare, ma i giudici hanno accolto la ricostruzione difensiva, secondo cui i due periodi di detenzione andavano unificati, essendo simili i reati (associazione camorristica, ndr) e connessi i fatti. Dal processo è emerso il ruolo determinante di Pagano nel favorire la latitanza durata 15 anni di Antonio Iovine: Pagano realizzò in una sua abitazione a San Cipriano d’Aversa uno dei bunker in cui si nascose l’ex boss.