Vasta operazione di Polizia Giudiziaria, denominata “Pilaris”, nome scientifico di un tipo di uccello commercializzato illegalmente, la cesena Turdus Pilaris, condotta dal Corpo Forestale del Comando Provinciale di Caserta, del Comando Regionale Toscana e dal Corpo di Polizia Provinciale di Firenze e Perugia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze. L’operazione ha impegnato oltre 150 uomini in divisa tra la Toscana, l’Umbria e la Campania, per una pluralità di perquisizioni locali e domiciliari disposte dalla competente Autorità Giudiziaria fiorentina. Per i nove indagati, le ipotesi di reato contestate vanno dall’associazione a delinquere, alla ricettazione, dal traffico illecito di fauna selvatica al maltrattamento di animali fino a cagionarne la morte. Un’organizzazione criminale che ha impegnato e coinvolto numerosi soggetti dediti alla cattura illecita di uccelli da richiamo in Campania, per poi rivenderli in varie regioni. In Campania l’operazione è scattata alle prime luci dell’alba: prese di mira tre abitazioni ubicate in agro del comune di Castel Volturno, territorio che rientra nella piana dei Mazzoni, rotta di migrazione per migliaia di uccelli che, ogni anno, sorvolano queste vaste aree per raggiungere le zone di svernamento. Ad attendere la fauna, individui spregiudicati che, con l’utilizzo di enormi reti dette “a tramaglio”, catturano, per poi alimentare il mercato clandestino, diverse specie di uccelli tra cui tordi, allodole, merli, cesene e qualsiasi atro esemplare “malcapitato” I volatili, rimanendo impigliati nella rete, se recuperati dai bracconieri ancora in vita, sono destinati alla vendita come richiami vivi utilizzati per la caccia. Nella maggior parte dei casi, però, gli sfortunati uccelli “imprigionati” nelle strette maglie della rete, si dimenano fino al punto da rimanere strangolati: a questo punto vengono egualmente prelevati ed indirizzati ai mercati del nord Italia, utilizzati dai ristoranti quale ingrediente prelibato posto a base di pietanze tipiche, fortemente apprezzate da clienti danarosi dal “palato fine”! Il centro del traffico risulta la Toscana, nelle province di Firenze, Pisa, Pistoia, Lucca ed Arezzo, dove gli animali vengono smistati per la vendita. Gli uccelli vengono trasportati dalla Campania al nord in freezer, se morti, o in piccole gabbie, stipati all’interno dei veicoli in pessime condizioni tanto che alcuni esemplari, partiti vivi, muoiono durante il viaggio. Circa 2 mesi fa il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale, in collaborazione con la Polizia Stradale di Battifolle (AR), avevano intercettato un carico di circa 500 uccelli provenienti dalla Campania, pronti a soddisfare il mercato della Toscana e dell’ Umbria. Durante le operazioni di perquisizione, la Polizia Giudiziaria operante nella provincia di Caserta, ha rinvenuto reti, richiami acustici, munizioni ed armi, materiale debitamente sequestrato. Inoltre, venivano sequestrati due fucili calibro 12, regolarmente detenuti: un fucile semiautomatico marca Beretta, Modello A 302, rinvenuto all’interno di un garage privo di qualsivoglia cautela relativa alla custodia; un fucile semiautomatico marca Benelli modificato ed alterato nelle caratteristiche tramite il taglio della canna, al fine di renderlo maggiormente pericoloso ed offensivo. Il detentore dei predetti fucili, tale D.A. di anni 48, veniva denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di S. Maria C.V. per violazione alla normativa in materia di armi. L’ illecito commercio di avifauna selvatica scoperto dalla Forestale, alimenta un mercato illegale che frutta circa 250.000 euro all’anno per ciascun trafficante: si pensi che ogni singolo uccello da richiamo, può essere pagato fino a 1000 euro per le proprie qualità canore. L’operazione ha consentito oltre a sottrarre milioni di euro al mercato clandestino, di salvare migliaia di uccelli da morte sicura.

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