“Dopo le elezioni regionali del 2010 i vertici di Asl e ospedale di Caserta furono scelti dai politici casertani come Nicola Cosentino e Angelo Polverino, che erano stati eletti (Cosentino era stato eletto 2 anni prima alle Politiche – ndr) grazie al sostegno dei Casalesi e avevano bisogno di piazzare i propri uomini per far avere gli appalti alle ditte del clan”. E’ quanto ha dichiarato il collaboratore di giustizia del clan Mallardo di Giugliano in Campania (Napoli), Giuliano Pirozzi, sentito oggi in video-conferenza al processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che vede imputati per reati con l’aggravante mafiosa, tra cui la turbativa d’asta, funzionari di Asl e ospedale, l’ex consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino, attualmente ai domiciliari a Caserta, e l’imprenditore Angelo Grillo, detenuto al 41bis e considerato vicino al clan camorristico Belforte di Marcianise. Pirozzi, rispondendo alle domande del pm della DDA di Napoli Luigi Landolfi, è tornato su alcune delle dichiarazioni già rese nei mesi scorsi ai magistrati nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità a Caserta. Nel 2010, spiega, “facemmo campagna elettorale per il Nuovo Psi che contribuì a far eleggere l’attuale governatore Caldoro; volevamo mettere persone del partito negli ospedali ma il consigliere regionale casertano Massimo Grimaldi ci disse che gli accordi per le nomine erano già stati chiusi a livello nazionale; Cosentino fu lo sponsor di Francesco Bottino che poi divenne direttore generale dell’ospedale di Caserta, mentre Polverino, con il consenso di Alemanno, indicò Paolo Menduni al vertice dell’Asl” (Menduni ha lasciato di recente la direzione dell’azienda – ndr). Pirozzi e’ tornato oggi a indicare Massimo Grimaldi del Nuovo Psi come “colui cui ci rivolgevamo quando dovevamo avere qualcosa dalla Regione”. Grimaldi ha replicato in serata sottolineando la risposta data al tentativo del clan di avvicinare gli esponenti del Nuovo Psi: “Tentativo respinto, come e’ evidente, e fallito – ha detto Grimaldi -. E comunque nessuno di noi aveva sospetti di fini illeciti ma la prudenza è stata la strada giusta. Nessun legame con questo signore che ho gia querelato. Ci difenderemo ancora in tutte le sedi da eventuali ricostruzioni fantasiose”. Pirozzi oggi ha detto che “a contattare Grimaldi per conto nostro erano Francesco Mallardo, consigliere provinciale di Giugliano, e Nicola Pagano, ex sindaco di Trentola Ducenta. Spesso anch’io lo andavo a trovare in Regione al Centro Direzionale e qualche volta la mia presenza non è stata registrata. Tutti, compreso Grimaldi, sapevano bene della mia appartenenza al clan Mallardo; tra l’altro io ero un fedelissimo del boss Feliciano Mallardo (arrestato nel maggio 2011 – ndr) e mi occupavo proprio dei rapporti con politici e amministratori e di appalti pubblici. Devo però precisare – ha detto Pirozzi – che Grimaldi, da quello che so, non ha mai avuto contatti con esponenti del clan dei Casalesi”. Sempre con riferimento alle Regionali del 2010, Pirozzi ha raccontato che “il clan sostenne l’elezione a consigliere regionale di Gennaro Salvatore, cui riuscimmo a fare avere 1.200 voti”. Dure le accuse lanciate alle amministrazioni del Comune di Giugliano da Pirozzi, che si e’ definito quasi come un sindaco-ombra. “Abbiamo sempre controllato le comunali; nel 2008 facemmo eleggere come sindaco Giovanni Pianese; molte persone quando dovevano parlare con il Comune venivano direttamente da me”. Pirozzi ha accusato inoltre l’ex assessore e consigliere regionale Udeur Ugo De Flaviis: “Quando aveva problemi economici De Flaviis si rivolgeva a me: una volta mi chiese di recuperare un credito vantato verso alcuni imprenditori di Giugliano. Inoltre lo incontravo spesso, anche a Ceppaloni a casa di Mastella; è qui – ha spiegato Pirozzi – che conobbi Nicola Ferraro (imprenditore condannato per collusione con i Casalesi – ndr), allora esponente Udeur, che diceva tranquillamente che era vicino al clan dei Casalesi”. Il processo è stato rinviato al 9 gennaio prossimo.

 

 

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