Lo ammetto: non ho capito nulla. Avevo definito Raffaele Vitale politicamente morto. E invece il segretario facente finzione del Pd casertano è impazzito. Fuori dal mondo. All’indomani dell’accordo tra Dem, Forza Italia e Ncd suli nupvi vertici dell’Asi, Vitale aveva usato toni entusiastici rivendicando la discontinuità e il rinnovamento nelle scelte e nel metodo. Oggi, con una nota talmente cervellotica che in un primo momento ho pensato fosse uno scherzo, sposa la richiesta di Rosaria Capacchione di ritirare Raffaella Pignetti e Biagio Lusini dal Cda del Consorzio. Pazzesco. Ma Vitale va anche oltre i confini della follia politica. E con una faccia tosta degna di una medaglia di bronzo olimpionica ha la sfrontatezza di dire che lui pur non essendo mai stato favorevole all’accordo bipartisan lo ha avallato solo per consolidare l’unità del partito in vista delle regionali. Come? Cosa? Di che parla? Ma quale unità del partito se proprio a causa dell’intesa sull’Asi il Pd si è sfasciato. Vitale è ormai completamente nel pallone. Allo sbando. I cattivi consigli dei suoi amici(?) lo hanno portato all’impazzimento. Le sue ultime sortite politiche sono da camicia di forza. Dice tutto e il contrario di tutto. E non riesce più a distingue il vero dal faso. Un consiglio spassionato: caro segretario facente finzione, se vuole evitare di finire al manicomio, si dimetta. Subito.
Mario De Michele
Ecco la nota stampa inviata da Raffaele Vitale
“È giunto il momento di fare definitiva chiarezza su una vicenda che sta lacerando il partito democratico in provincia di Caserta. Nel ribadire, con maggiore forza, la mia posizione di superamento degli enti strumentali e di riorganizzazione dei servizi che essi offrono, mi ritengo coerentemente in linea con quanto affermato dalla Senatrice Rosario Capacchione. Pertanto, per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio, chiedo il ritiro della presenza del PD dagli organismi dirigenti, non solo dell’ASI, ma anche di tutti gli altri enti strumentali e consortili di questa provincia, assumendo tutte le iniziative praticabili per l’azzeramento della situazione. Come ribadito dallo stesso Matteo Renzi, ritengo la questione morale un aspetto imprescindibile; pertanto stigmatizzo comportamenti affaristici strumentali di talune componenti dello stesso partito. Non posso ricevere lezioni di moralità da chicchessia, men che meno da chi oggi promuove battaglie dall’ imprecisato senso di rinnovamento e trasparenza, quando, fino al recente passato, si è reso protagonisti di una miope politica gestionale e consociativa, totalmente inneficace nei confronti dello sviluppo del nostro territorio”.