Tressette a perdere. Alla conferenza stampa indetta dai consiglieri comunali d’opposizione per mettere a ferro e fuoco l’amministrazione Del Gaudio erano presenti soltanto in tre: Franco De Michele e Enrico Tresca, rispettivamente capogruppo e consigliere Pd, e Francesco Apperti di Speranza per Caserta. Con tutto il rispetto poca roba a fronte del nugolo di esponenti della minoranza che “ufficialmente” si contrappone al sindaco e alla sua squadra di governo. Richiamati all’ordine dal grande capo, non si è vista neanche l’ombra degli zinziani. Già in campagna elettorale per il figliulo Gianpiero, in corsa alle regionali con Forza Italia, il presidente della Provincia ha sancito una tregua (ovviamente di convenienza) con Del Gaudio almeno fino al voto. Zinzi senior predica calma ai suoi boys. L’eventuale dipartita del sindaco gli procurerebbe altri e più agguerriti nemici tra i suoi nuovi compagni di viaggio, molti dei quali non lo vedono di buon occhio. Anzi, hanno ingoiato come una medicina amara la nomina romana del figlio a vicepresidente regionale degli azzurri. Niente guerra per ora. A Zinzi padre serve un clima disteso per manovrare in tranquillità. E lo scontro con Del Gaudio oggi intralcerebbe il cammino di Gianpiero verso il parlamentino campano. Da qui l’ordine di scuderia di non forzare la mano. Mandare a casa Del Gaudio non gli conviene. Non è il momento giusto. E Zinzi, da Matusalemme della politica, lo sa bene. Sarebbe un grave errore farsi sfuggire di mano una preziosa arma di ricatto nei confronti del primo cittadino. E il messaggio, che è arrivato a destinazione, è stato forte e chiaro: i miei “scudieri” non sguaineranno la spada. Armati fino ai denti si sono invece presentati all’incontro con i giornalisti De Michele, Tresca e Apperti. Il consigliere “Speranzoso” è giunto ovviamente in bici (lui per viaggiare in auto è costretto a travestirsi da Batman, ma non utilizza la Batmobile per non inquinare troppo, è questione di coerenza). Peccato però che i fioretti dei tre moschettieri non fossero per nulla affilati. E i fucili puntati contro Del Gaudio caricati a salve, in particolare quelli del Partito democratico. È risaputo che nessuno più dei consiglieri Pd fa gli scongiuri affinché l’amministrazione goda di ottima salute fino alla scadenza del mandato. E già ai primi colpi di tosse i dem si prostrano con preghiere quotidiane davanti a San Sebastiano perché Del Gaudio e la sua squadra si rimettano subito in sesto. Per due ordini di motivi. Il primo: ben o male l’attuale sindaco è una “garanzia”. Meglio tenerselo stretto che fare un salto nel buio. Il secondo, che si intreccia col primo: in questi anni il centrosinistra non ha fatto una beneamata mazza per costruire una valida alternativa al centrodestra. Quindi il voto anticipato rappresenterebbe più un guaio che non un vantaggio per l’opposizione. E allora non resta altro che trascorrere le festività natalizie giocando a tressette a perdere. Ma la sensazione è che si continuerà a giocare fino al termine della consiliatura perché in fondo stare al tavolo da gioco è divertente per tutti. Peccato se per i casertani il piatto piange. Sempre.
Mario De Michele