La sezione di Quarto de Le Aquile (Organizzazione Nazionale Volontari di Protezione Civile) non esiste più. E’ stata chiusa per volontà dell’assemblea dei soci dell’anno corrente. La decisione è annunciata dal presidente Anna Iaccarino in questa lunga e dettagliata lettera aperta indirizzata al Presidente Nazionale Antonio Maggio, ai presidenti delle sedi locali Le Aquile ed alla cittadinanza. Un testo chiaro per spiegare le motivazioni che hanno spinto a tale gesto forte, radicale, non facile, doloroso.
Spett.Le Presidente Nazionale Antonio Maggio
Spett.Li Presidenti delle sedi Le Aquile
Ero una ragazzina di 17 anni quando entrai a far parte di questa Organizzazione Nazionale di Volontari di Protezione Civile e quest’ultima era una parola che non avevo mai pensato prima di quel momento.
Il nostro percorso sul territorio di Quarto ha continuamente vissuto sull’alternanza di situazioni di alta quota, come la nostra nascita con oltre 30 iscritti, e di bassa quota, come il periodo, dal 2007 al 2009, dove gli unici soci erano la sottoscritta e il presidente della sede Enrico Apa. Nonostante ciò continuai ad operare con impegno, entusiasmo, voglia anche in assenza di un gruppo al nostro fianco, perché i momenti peggiori si affrontano con i membri dell’associazione. Con il loro supporto trovi la forza di superare ogni avversità, ostacolo che ti si pone davanti. Soltanto nel 2010 con l’aiuto del Presidente Apa e con la determinazione di Roberta Enrico (rientrata ne “Le Aquile” dopo la parentesi del 2004/2005) siamo riusciti a far rinascere questa sede che ormai volava radente al suolo. Con il nuovo gruppo creatosi, si formò un nuovo direttivo e fu scelto di eleggere me come Presidente de Le Aquile Quarto. Avevo solo 24 anni. Sin dal primo giorno ho cercato di adempiere alle mie funzioni con l’aiuto del Presidente Nazionale Antonio Maggio e dei soci della nostra sede. Essendo inesperta ho iniziato a capire, memorizzare quali fossero i miei compiti, e quali fossero gli scopi, i passaggi che l’associazione doveva affrontare. Dal 2010 ad oggi Le Aquile Quarto hanno promosso varie iniziative (due volte la pulizia della Villa Comunale, l’Eagle Camp, lezione sugli infortuni domestici, e per non dimenticarci Zona Rossa), hanno ottenuto numerosi traguardi (iscrizione all’albo regionale del volontariato e della Protezione Civile; all’albo comunale). Poco a poco sono divenute, con grande coraggio e determinazione, un pilastro per questo paese che aveva imparato a conoscerci ed amarci. I membri hanno sempre operato senza avere un vantaggio economico, abbiamo sempre pensato prima al bene comune perchè il nostro scopo era solo ed esclusivamente questo.
Oggi, dopo 11 anni, ritrovo il mio nome sulla bocca di tutti per qualcosa che non ho commesso. Sono stata accusata ingiustamente di aver leso il buon nome de “Le Aquile” quando ero ignara, purtroppo, di quello che sarebbe accaduto il giorno 6 Dicembre 2014, quando i soci della sede locale che rappresentavo, hanno voluto ingenuamente, farmi una sorpresa per ripagarmi di tutto ciò che facevo nel mio quotidiano per quest’associazione.
Questa è l’ultima volta che sentirete parlare ancora di me ne “Le Aquile”. Pertanto vi dirò ciò che penso, anche se ascoltare la verità fa male. Dopo continue mancanze di rispetto nei nostri confronti da parte della sede locale di Pozzuoli, ho chiesto al Presidente Nazionale di intervenire. Ho più volte sollecitato lo svolgimento di un incontro a tre per chiarirsi e mettere a tacere ogni polemica. Tutte queste richieste sono state respinte. La sede di Pozzuoli ha ritenuto di non voler tale confronto ed è stata un’ulteriore mancanza di rispetto verso la nostra sede.
Il mio chiedere aiuto ha generato una richiesta di mie dimissioni, in quanto, con il mio comportamento, stavo creando disagi e dopo gli incresciosi avvenimenti del giorno 6 Dicembre, il consiglio Nazionale, senza nemmeno chiedermi alcuna spiegazione, ha deciso di espellermi.
Questa è democrazia?
Nemmeno ad un sospettato di omicidio è comminata una pena senza il diritto di dimostrare la sua innocenza. Una possibilità che a me non è stata concessa. Dentro di me c’è il tribunale dei miei pensieri che mi chiede se aver ricevuto un riconoscimento, a mia insaputa, è ledere il buon nome de “Le aquile” oppure lo è svolgere un buon operato sul territorio campano. E’ ledere “Le Aquile” essere un’Associazione attivata dalla Regione Campania, essere amati dai nostri cittadini perché nonostante tutto quello che si voglia dire su di me, la sede di Quarto ha sempre svolto con efficienza ogni incarico o ogni attivazione ricevuta. Svolgere un buon operato con numerosi risultati non è ledere il nome de “Le Aquile” ma è farlo volare sempre più in alto. Lascio al tribunale degli inquisitori il giusto verdetto. Ma, qualunque cosa diciate o facciate, non cambierà ciò che ci è accaduto.
Alle orecchie di chi ha voluto la nostra fine, queste parole risulteranno un ennesimo mio modo per esser protagonista, fare la vittima o quant’altro. Le mie frasi, invece, non sono altro che un manifestare il mio lutto, perchè la sede che rappresentavo era il figlio che cercavo di nutrire e di difendere come tutte le mamme fanno, commettendo anche degli errori per il suo bene. Una lettera per rendere pubblico ad un paese che ci ha regalato tante emozioni, il motivo dello scioglimento della nostra sezione. Non potevo più restare in un contesto dove la mia presenza non era più gradita ai vertici.
Con grande dolore, e nessuno potrà mai comprenderlo pienamente, per i motivi sopra riportati noi abbiamo scelto di chiudere la sezione Le Aquile Quarto affinché il nostro operato non venga sporcato da chi in futuro si insedierà come Le nuove Aquile!!!!! Se qualcuno mi avesse chiesto o predetto questa fine avrei risposto: “Le Aquile Quarto” non moriranno mai perchè erano il mio scopo di vita ed io oggi sono morta insieme a loro.
Pertanto, Con la presente , vi comunico che la sede locale di Quarto è stata ufficialmente chiusa. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo successo!!!!!
Buona Fortuna
Anna Iaccarino