Resta in carcere l’uomo fermato con l’accusa di aver abusato di una bambina nella propria abitazione al Parco Verde di Caivano (Napoli), nello stesso palazzo dove nel giugno scorso precipitò da un balcone la piccola Fortuna, di 6 anni. Il gip del Tribunale Napoli Nord, al termine dell’ udienza di convalida in carcere, ha emesso oggi una ordinanza di custodia, accogliendo le richieste del procuratore aggiunto Francesco Greco e dei pm Federico Bisceglia e Claudia Maone. L’uomo arrestato ha 38 anni e abita nello stesso palazzo dove viveva Fortuna. E’ accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minore. Il gip ha emesso l’ordinanza ravvisando i gravi indizi di colpevolezza mentre non ha convalidando il fermo, ritenendo che non sussista il pericolo di fuga. ”L’episodio criminoso – spiega in una nota il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco – si colloca, pur essendo del tutto autonomo, nel contesto investigativo riguardante la vicenda – che ha suscitato grave allarme tra la popolazione, della morte della piccola Fortuna Loffredo, avvenuta nel Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014. La bambina, gravemente ferita, venne rinvenuta riversa al suolo nei pressi della sua abitazione. Trasportata presso l’ospedale civile di Frattamaggiore, decedeva dopo poco. Dalle indagini emergeva, in modo incontrovertibile, che la morte della bimba era conseguente a grave traumatismo da precipitazione dai piani alti del palazzo”. ”Pur non essendovi concreti riscontri che qualcuno avesse potuto provocare la precipitazione della bambina, le indagini – ha aggiunto Greco – procedevano, comunque, in ogni possibile direzione: si preveniva, tra l’altro, sin dalle prime fasi delle indagini, anche all’identificazione della persona che, per prima, le aveva prestato soccorso il giorno del tragico evento. Proprio in considerazione del fatto che tale persona aveva prestato i primi soccorsi alla piccola Fortuna, l’aveva sollevata da terra e trasportata al pronto soccorso, e ipotizzando che potesse essere a conoscenza, in qualche modo, della dinamica della precipitazione e di altri significativi aspetti della vicenda, si procedeva nei suoi confronti a mirate attività investigative, anche con l’utilizzo di mezzi tecnici”. Gli investigatori collocarono microspie nell’abitazione dell’uomo. E dalle intercettazioni sono stati scoperti i presunti abusi ai danni di una bimba. Dalle indagini è emerso nei confronti del 38enne ”un grave quadro indiziario circa la commissione del delitto di violenza sessuale aggravata nei confronti di un’altra minore, episodio – sottolinea il procuratore – che non appare presentare alcun profilo di connessione o collegamento, se non di mera occasionalità, con la vicenda della morte della piccola Fortuna”.


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