Ringrazio le tantissime persone che mi hanno espresso in questi giorni la loro vicinanza e stima personale, oltre che politica, così come le stesse forze politiche di maggioranza e i diversi movimenti civici dei quali sarà l’elettorato tra qualche mese a sancire la reale esistenza o virtualità, a differenza di molti altri. Ho già garantito per quel che mi riguarda la mia presenza in prima linea ed il mio impegno per il futuro. Pur tuttavia non intendo per il momento revocare l’atto di dimissioni che confermo in questa sede e non certo perché parte di un “copione” o di una “sceneggiata” ma frutto di una scelta convinta di una persona uscita pulita da certe infamanti contestazioni in un processo di quasi otto anni. Tranne, ovviamente, per il solo “omicidio volontario” da me commesso di cui mi hanno dato la condanna in primo grado di quattro anni e sei mesi. Non è mio costume alimentare discussioni sterili ma è il caso precisare soprattutto a soliti disinformatori capziosi che nulla c’entra con questa mia scelta la legge Severino o l’interdizione perpetua quale pena accessoria e che nessun obbligo di legge mi impone questo dovuto atto morale che appartiene alla mia persona. Ci tengo infine a ricordare che le contestazioni originarie in fase preliminare erano tredici, al processo cinque ed oggi solo una ossia l’uso illegittimo del cellulare non essendo più Sindaco al tempo dei fatti ma consigliere regionale.
Angelo Brancaccio
Sindaco Orta di Atella