La Commissione Welfare e Pari Opportunità, presieduta da Vincenzo Gallotto, ha oggi continuato l’approfondimento sui progetti di Pari Opportunità e sui servizi di Welfare con la partecipazione dell’assessora al Welfare Roberta Gaeta e della consigliera delegata alle Pari Opportunità, Simona Marino, che aveva già relazionato lo scorso novembre sulle materie affidate alla sua competenza. Il presidente Gallotto ha precisato in apertura che l’approfondimento era stato richiesto dalla consigliera Molisso per acquisire informazioni sulle ricadute dei progetti di Pari Opportunità sui territori e, soprattutto, come specificato dalla stessa consigliera Molisso, sull’integrazione dei progetti di Pari Opportunità dedicati alle donne e al tema della violenza, nell’ambito del sistema Welfare che ha come tradizionale asse portante le politiche per minori, anziani e disabili. L’assessora Gaeta ha illustrato lo sforzo che si sta facendo per superare la frammentazione dei progetti e dei servizi e per affrontare, nel caso di interventi sulla violenza familiare, insieme al problema dei minori (tradizionalmente allontanati e affidati a strutture residenziali) anche quello delle mamme. Da qui la messa a disposizione di strutture che possano accogliere “mamme e bambini” e che saranno individuate attraverso un avviso pubblico, al quale hanno già risposto 6 strutture, ognuna con una capacità di 4 o 5 posti, e che si giova di una voce di bilancio specifica. Anche per l’unica, finora, casa per le donne maltrattate, Casa Florinda, si sta studiando un modo per consentire la sua trasformazione in struttura stabile, non più dipendente da finanziamenti sporadici, mentre nell’ambito del Progetto Operativo Nazionale Metro sono state inserite progettualità per la creazione di luoghi di accoglienza di donne oltre che di minori. A ciò va aggiunto, ha concluso l’assessora, il lavoro di integrazione tra servizi comunali e servizi sociali della Asl, che sta portando risultati tangibili, e l’attenzione che si sta dedicando all’ampliamento delle possibilità per l’affido familiare, settore che è stato proprio in quest’ottica separato da quello riguardanti l’adozione. Infine, si è in attesa che vengano liquidati dalla Regione i fondi destinati ai Centri Antiviolenza sui quali il dialogo promosso dalla Consulta delle Elette tra amministrazione e associazioni ha portato alla definizione di un protocollo sui requisiti e sul modo di funzionare che dovranno avere. La consigliera Marino, delegata alle Pari Opportunità, ha a sua volta aggiornato la Commissione sull’evoluzione dei progetti soffermandosi sulle attività dei due progetti che riguardano Scampia e l’area Nord, gestiti in collaborazione con l’assessorato al Lavoro, e cioè il progetto “Vivaio”, di prossimo inizio, e quelle del progetto per la formazione specialistica di 140 donne. Per quanto riguarda l’impegno dei 50mila euro che il bilancio comunale ha destinato alle Pari Opportunità, la consigliera ne ha illustrato l’utilizzo, premettendo che tali fondi possono essere spesi solo in collaborazione con associazioni che prestano servizi: 15mila euro sono stati destinati all’apertura anche di sabato e domenica delle case comunali per anziani di Barra, Ponticelli e San Giovanni, gli altri fondi serviranno, e saranno assegnati a seguito di appositi avvisi, a finanziare attività ludico culturali per le donne di Pianura e Soccavo, l’apertura di un cineforum da tenersi presso il Centro Donna di Via Montecalvario. E’ stato infine richiesto alla Regione di rifinaziare alcuni segmenti del progetto Ring, concluso, in particolare quelli riguardanti lo sportello informativo sui servizi e l’agenda digitale di genere, mentre è allo studio l’ipotesi di inserire nell’ambito del PON scuola l’attività di “educazione ai sentimenti” che ha riscosso molto interesse tra le insegnanti che vi hanno partecipato nell’ambito della Rete Interistituzionale contro la violenza. La consigliera Marino ha inoltre anticipato il tema portante del prossimo Marzo Donna: Dai desideri ai saperi delle donne, la cura di sé e la cura del mondo. I consiglieri che sono intervenuti hanno sottolineato vari aspetti delle tematiche affrontate, rinviando ad un nuovo approfondimento, che si terrà a metà di questa settimana, la più ampia trattazione: il consigliere Guangi ha sollecitato chiarezza sulle effettive attività svolte dalle associazioni che operano nel settore delle politiche sociali; la consigliera Molisso, accogliendo positivamente l’orientamento sull’accoglienza di minori e donne nel caso di allontanamenti per violenza, ha sottolineato la carenza di servizi sociali nelle periferie e sollecitato una più ampia attenzione alle politiche di prevenzione suggerendo l’internalizzazione come la più corretta modalità per far fronte all’utilizzo delle strutture sui territori; la consigliera Coccia, sottolinenando che le politiche di Welfare hanno natura di dovere istituzionale e non devono essere affrontate “a progetto”, così come le Case Famiglia non devono essere “imprese”, ha richiamato al rispetto integrale della originaria Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne che richiama ad azioni verso tutti i generi e anche verso le etnie Rom e Sinti e invitato a mettere in campo esperienze innovative nel settore dell’assistenza ai minori; il consigliere Antonio Borriello ha auspicato che nella complessa questione delle Case Famiglia si ponga maggiore attenzione innovativa al tema della “fuoriuscita” da queste strutture e ha ribadito che Pari Opportunità ha il significato di garanzia per tutti i cittadini di poter accedere e svolgere una vita sociale; il consigliere Moretto ha sottolineato la difficoltà e i ritardi nel dare risposte a concreti, spesso estremi, casi di assistenza ai clochard.

 

 

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