In difficoltà economche, imprenditori, artigiani e anche capo famiglia, compravano soldi dagli esponenti del clan: 1 euro in prestito diventano 30 al momento della restituzione del debito, che in alcuni casi era davvero senza fine. Questa mattina all’alba i carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Pierangelo Iannicca, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cauterale in carcere per 30 presone, a sette delle quali il provvedimento è stato notificato in carcere. Pesanti i reati contestati associazione per delinquere finalizzata all’ usura ed all’estorsione aggravate dalle finalità mafiose. Le indagini, durate circa 3 anni, hanno permesso di documentare decine di prestiti a tassi usurari e numerose richieste estorsive a imprenditori, attività criminose risultate riconducibili al clan Moccia di Afragola. Il fenomeno dell’usura sta dilangando negli ultimi tempi anche per colpa della crisi eocnomica che ha colpito molte famiglie campane. La zona più colpita è quella tra compresa tra i comuni a Napoli Nord e la provincia di Caserta.

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