Vincenzo De Luca è fuori dai giochi nella corsa per la presidenza della Regione Campania. Lo hanno detto senza giri di parole Lorenzo Guerini e Luca Lotti ieri sera durante l’incontro con i supporter istituzionali dell’ormai ex sindaco di Salerno. I due fedelissimi di Renzi hanno definitivamente sbarrato le porte della trattativa. “Non ci sono le condizioni politiche per prendere in considerazione l’ipotesi della candidatura di De Luca a causa delle vicende giudiziarie in cui è coinvolto”, questo il succo del ragionamento fatto da Guerini e Lotti agli europarlamentari, deputati e consiglieri regionali renziani che appartengono alla “squadra” dell’ex primo cittadino salernitano. “Tutti i partecipanti – si legge in una nota – hanno condiviso che l’approfondimento sulla candidatura di De Luca dovrà svolgersi nel rispetto delle prerogative spettanti al Pd campano, con esclusione d’imposizioni dei vertici nazionali. Per questo si rende opportuno acquisire nell’ambito di tale approfondimento anche il diretto punto di vista di De Luca”. Al netto del politichese spetterà allo stesso De Luca decidere se tirare la corda fino al punto di farla spezzare oppure fare un passo indietro indicando un candidato alle primarie a lui gradito. Se l’ex sindaco di Salerno, come appare probabile, dirà “obbedisco” a Renzi, il nome più gettonato sarebbe quello del segretario regionale Assunta Tartaglione. Un’opzione che potrebbe mettere d’accordo le due anime dei renziani campani. E liberare una poltrona importante e molto ambita. Ma circolano anche i nomi di Fulvio Bonavitacola, deputato salernitano vicinissimo a De Luca, dell’europarlamentare casertano Nicola Caputo e del consigliere regionale Mario Casillo. In caso di accordo su un renziano non deluchiano (che al momento appare difficile) si potrebbe puntare sul capogruppo regionale Lello Topo o sul segretario provinciale di Napoli Venanzio Carpentieri. Insomma la matassa è ancora ingarbugliata. Una cosa è certa: Roma non interverrà se a livello regionale i renziani saranno in grado di trovare una sintesi per fare quadrato contro Andrea Cozzolino. Per ora Guerini e Lotti hanno assicurato che le primarie si terranno il 22 febbraio. Ma ovviamente se i seguaci campani del premier non esprimeranno un nome condiviso allora non si andrà al voto. E il candidato alla presidenza della Regione verrebbe imposto dai vertici nazionali. In quel caso salirebbero alle stelle le quotazioni di Gennaro Migliore. Anche se l’asso nella manica di Renzi potrebbe essere il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Mario De Michele