Il TAR della Campania (con la sentenza n. 695 dello scorso 3 febbraio), ha sancito la legittimità del provvedimento DASPO della durata di tre anni, emesso dal Questore di Napoli, nei confronti di alcuni tifosi della Juventus a causa degli incidenti verificatisi in occasione dell’incontro di calcio di serie A Napoli-Juventus, disputatosi il primo marzo 2013. Prima della partita 51 tifosi della Juventus, giunti a Napoli a bordo di autobus, provenienti in prevalenza dalla provincia di Milano, a causa di un oggetto lanciato contro un finestrino laterale del pullman, in via Terracina, scesero dal mezzo e, dopo essersi organizzati in gruppo e nascosto il viso, insieme ad altri 200 supporter, percorsero a piedi il tratto di strada che li separava dallo stadio, danneggiando tutti i veicoli parcheggiati sulla strada. Accogliendo la tesi della Questura di Napoli, contestata fermamente dai supporter juventini con diversi ricorsi, è sottolineato in un comunicato della Questura di Napoli, “i giudici hanno ribadito che la legge prevede che il Daspo “può essere applicato anche al di là della certa attribuzione al singolo individuo del gesto contrario alla legge, dove ci si trovi dinanzi a comportamenti violativi collettivi, condizione di per sé sufficiente a renderli una minaccia per l’ordine pubblico”. “Pertanto, la misura del divieto di accesso può essere disposta non solo nei confronti di chi risulti direttamente responsabile di reati caratterizzati dalla violenza, ma anche nei confronti di chi, scegliendo di porsi dalla parte di chi abbia il comportamento violento, in tal modo induca o inneggi alla violenza, con movimenti corporei o espressioni verbali”. La misura, a maggior ragione, “può essere adottata nei confronti di tutti coloro che facciano parte di un ‘gruppo’, i cui appartenenti, di cui è spesso disagevole l’accertamento delle responsabilità penali individuali, abbiano comportamenti violenti o espressioni verbali inneggianti alla violenza”. Dopo il blitz dei facinorosi su via Terracina si contarono 62 autovetture danneggiate. I supporter, inoltre, per cercare di eludere i controlli delle forze dell’ordine all’ingresso del varco 33 dello stadio San Paolo di Fuorigrotta, provocarono un’azione di respingimento al termine della quale un ispettore della Polizia di Stato rimase ferito alla testa. Dopo la partita i tifosi coinvolti negli incidenti vennero tutti identificati dalla Digos che, peraltro, sequestrò uno zaino contenente aste da bandiera e petardi. Il proprietario dello zaino venne denunciato. Successivamente nei confronti dei tifosi identificati vennero emessi dei provvedimenti di divieto di accesso allo stadio della durata di tre anni.