Gianni Lettieri è pronto a ricandidarsi, nel 2016, a sindaco di Napoli. Alla guida di un movimento civico, prescindendo dai partiti. Nei giorni in cui sta lavorando alla joint-venture con Alenia che trasformerà la napoletana Atitech in polo internazionale della manutenzione aerea, l’imprenditore e leader dell’opposizione in Consiglio comunale conferma la sfida bis a de Magistris. E non risparmia giudizi al vetriolo né al sindaco in carica (“Parla sapendo di mentire, non ha riparato neppure un marciapiede”) né al Consiglio comunale di cui fa parte, definendolo “mercato delle vacche”. Lettieri parla di economia e politica nel corso di un forum nella sede ANSA della Campania. Da imprenditore, ricorda con orgoglio il salvataggio Atitech: “Cinque anni fa nessuno voleva occuparsene. Creai una cordata di venti imprenditori, poi gli altri si sfilarono e rimasi solo ma andai avanti lo stesso. Entro la prossima settimana firmeremo la lettera d’intenti con Alenia per fare di Atitech, a Capodichino, un polo di rilievo internazionale”. Da politico, Lettieri si descrive così: “Non sono di destra né di sinistra. Sono un imprenditore stufo dello stato in cui si trova Napoli, e che vuole risolverne i problemi”. Non si pone problemi di alleanze o coalizioni, per il 2016: “A parte che è prematuro parlarne, ci tengo a dire che non ho parlato né parlerò con nessun partito per la mia candidatura. Se vogliono sostenermi bene, se vogliono presentare altri facciano pure. Credo che un candidato sostenuto dai partiti non abbia possibilità di vincere, oggi. Occorre partire dal basso, da chi ‘butta il sangue’ ogni giorno a Napoli e per Napoli come gli imprenditori e i professionisti”. Accetterebbe di correre per eventuali primarie del centrodestra? “Non credo che l’Italia sia un Paese per le primarie”. Verso i suoi colleghi consiglieri comunali Lettieri è sferzante. “Una volta c’erano docenti, medici, avvocati, ci si faceva eleggere per passione politica e non per guadagnare 1200 euro al mese. E’ la legge a essere sbagliata: il risultato è che oggi il Consiglio è come un mercato delle vacche, con de Magistris che per mantenere la maggioranza distribuisce prebende e favori a destra e sinistra”. E ancora: “Per uno che fa la mia attività stare in Consiglio è deprimente. Se non hai le spalle larghe, quando esci da lì devi andare due giorni dall’analista”. La colpa di tutto ciò? “Il sindaco ha ridotto l’assemblea a un organo consultivo non obbligatorio. Lui decide con tre o quattro fidati nel chiuso di una stanza, poi si va in aula solo per la ratifica svilendo il ruolo democratico e rappresentativo del Consiglio”. Ugualmente netto, ma diametralmente opposto, il giudizio su Renzi. “E’ l’unica speranza per l’Italia, abbiamo tutti il dovere di tifare per lui. Forse dovrebbe avere più attenzione verso il Sud, ma diamogli tempo: in meno di un anno sta facendo cose che erano ferme da vent’anni”. Lettieri ribadisce di non voler correre per le regionali, ma garantisce il suo appoggio personale a Caldoro. Quanto a Bagnoli, sarebbe pronto a occuparsene se gli venisse affidato un incarico con pieni poteri: “Ho presentato un progetto dettagliato pochi mesi fa, redatto con urbanisti ed economisti di livello internazionale. Bagnoli deve tornare a essere la spiaggia dei napoletani, rimuovendo la colmata. Ho detto cosa fare, come farlo e dove prendere i soldi. L’ho spiegato anche a Renzi quando ci siamo visti a novembre in Atitech”.

 

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