Lo stop della Linea Uno della metropolitana di Napoli, avvenuto mercoledì scorso, “è un evento raro ma possibile nella statistica dei casi, un evento che l’Azienda Napoletana Mobilità è preparata ad affrontare”. Attraverso una nota l’Anm spiega le ragioni del black-out di qualche giorno fa, quando i passeggeri sono stati costretti ad attraversare un tunnel a piedi dopo lo stop di un treno. A causa dell’accaduto, inoltre, un disabile su carrozzina ha presentato una denuncia per essere rimasto solo nella stazione a causa degli ascensori fermi. “L’azienda – spiega l’Anm – si scusa per il disservizio e rassicura allo stesso tempo l’utenza che le professionalità e i mezzi a sua disposizione consentono come sempre di gestire in piena regola e con la massima sicurezza ogni eventualità”. Lo stop, spiega Anm, “è stato causato da un corto circuito sulla linea di distribuzione elettrica principale che alimenta sia la linea aerea di contatto per la trazione dei treni, sia gli impianti di stazione”. “I controlli e le successive operazioni di riconfigurazione della complessa linea di sottostazioni elettriche ramificata sull’intera rete – spiega l’Anm – devono essere eseguiti con tempi tecnici lunghi ma necessari a garantire la sicurezza di passeggeri e addetti ai lavori”. “Superati i 20 minuti di attesa dal momento in cui si è verificato il problema, per un unico treno fermo in galleria tra le stazioni Toledo e Municipio, – prosegue la nota dell’azienda – si è resa necessaria l’evacuazione dei passeggeri lungo la banchina di emergenza dotata di sistemi di illuminazione e di comunicazione sonora che, come si può rilevare da documenti video e foto, hanno funzionato in piena regola”. I viaggiatori hanno dovuto percorrere a piedi la banchina laterale d’emergenza in galleria – dice ancora l’Anm – assistiti dal macchinista e dagli agenti sia presenti a bordo del treno, sia nella stazione Toledo. Il tutto, viene sottolineato, senza reazioni di panico e con la massima attenzione da parte del personale. “Non è previsto in nessuna metropolitana del mondo, – spiega ancora la nota – vista l’enorme potenza assorbita dai treni, che gli stessi possano essere alimentati da sistemi sostitutivi. Proprio per questo la procedura di evacuazione si rende necessaria per fronteggiare tali evenienze”. Grazie a dei gruppi di continuità, invece, si è potuta garantire la funzionalità della rete di illuminazione e delle scale mobili mentre gli ascensori sono stati disattivati in via precauzionale.