Il D-Day del Pd casertano potrebbe essere sabato 7 marzo. Dai contatti tra il segretario provinciale Raffaele Vitale e il presidente del partito Enzo Cappello l’orientamento è convocare per quella data l’assemblea con all’ordine del giorno l’elezione della direzione. L’unico possibile slittamento ci sarà solo in caso di ulteriore rinvio delle primarie (che siamo convinti non si terranno affatto) per la scelta del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania. C’è l’intesa infatti per far svolgere prima l’eventuale consultazione e poi mettere mano alla direzione. In vista dell’assemblea provinciale il gruppo dei dissidenti si è già messo al lavoro per serrare le fila. Nelle prossime ore è prevista una riunione tra i leader delle diverse anime dei ribelli. Si deve mettere a punto la strategia per cercare di vincere una partita importantissima per il futuro assetto del partito. Innanzitutto bisogna testare la tenuta della pattuglia dei rivoltosi. Dalla mozione di sfiducia contro Vitale ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti. E non è detto che tutti siano rimasti ancorati alle posizioni oltranziste di allora. Anche per questo Dario Abbate si è subito attivato per chiamare a raccolta la minoranza. Nell’incontro dei dissidenti si “daranno i numeri”. Bisognerà contarsi per cercare di accaparrarsi un’ampia fetta di delegati da inserire nella direzione, magari ottenere la maggioranza dell’organismo. I ribelli vagliano due ipotesi: presentare un’unica lista; oppure puntare su due “squadre”. Alla fine si sceglierà ovviamente l’opzione più vantaggiosa in termini numerici. Sul versante della maggioranza proseguono le manovre per indebolire il fronte opposto. E sembra che i gruppi Graziano-Stellato-Marino abbiano già ricondotto all’ovile qualche barricadero. Chi vincerà la guerra dei numeri? Dobbiamo attendere il D-Day del Pd.

Mario De Michele

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