Il tema della transazionalità delle strategie di alcune organizzazioni camorristiche è uno dei punti centrali del capitolo della relazione annuale della Direzione nazionale antimafia dedicato alle attività dei clan in Campania. Il magistrato Maria Vittoria De Simone, che ha curato la parte della relazione dedicata alla camorra, sottolinea ”la significativa presenza di esponenti di clan camorristici in Spagna, in considerazione del ruolo di snodo nelle rotte per il traffico della cocaina e dell’hashish, ma anche in riferimento ad alcune attività turistico alberghiere che costituiscono il reinvestimento dei proventi di tali traffici”. In Germania ”le principali attività illecite dei clan – si evidenzia nella relazione – le principali attività illecite dei clan sono legate alla vendita di merci contraffatte”. Mentre nei Paesi Bassi e nel Regno Unito ”alcuni clan hanno investito principalmente in attività quali la compravendita immobiliare, l’import-export, il commercio di prodotti alimentari italiani, la ristorazione”. Altro punto sottolineato dalla Dna, le indagini che hanno portato al sequestro di ingenti ricchezze accumulate dalle cosche. Nel periodo esaminato, tra giugno 2013 e giugno 2014, sono state eseguite ordinanze di custodia nei confronti di 1597 indagati e emessi 53 provvedimenti di sequestro preventivo per un valore stimato in un miliardo e 998.460.000 euro.

 

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