Non è piaciuto ai lavoratori Infin il comunicato di solidarietà alla Cisl diramato dal sindaco di Caserta Pio Del Gaudio e rilanciato anche sulla sua pagina Facebook. Proprio il post pubblicato sul noto social network ha scatenato la reazione di chi da oltre un decennio combatte per una vertenza tra il disinteresse generale delle istituzioni. “Esprimo solidarietà – scriveva il primo cittadino di Caserta – al segretario provinciale della Cisl, Giovanni Letizia, e a tutti i suoi esponenti per il grave episodio che ha interessato la sede del sindacato di Caserta ad opera dei lavoratori dell’Ixfin. Le ragioni degli operai a tutela del proprio posto di lavoro non possono sfociare in episodi che colpiscono il sindacato, poiché rischiano di mettere in crisi e in discussione il sistema di fiducia da assicurare alle rappresentanze sociali che da sempre li difendono con orgoglio, senso di appartenenza, competenza, onestà e coraggio”. Nei vari commenti si smonta la narrazione (fantasiosa) delgaudiana. Varie le persone presenti che ricostruiscono quanto accaduto nella sede della Cisl, minimizzando. A cominciare dai vari commenti in cui si sottolinea che Giovanni Letizia, segretario provinciale della Cisl, non era presente perché arrivato in ritardo. Raffaella Pacilio scrive: “ Mi creda nessuna vita è stata messa a rischio da nessun operaio.il suo beniamino Giovanni letizia si è presentato dopo circa due ore di inutile attesa nessuno gli ha fatto del male. Mi piacerebbe che lei e le figure sindacali si interessassero più attivamente alla vertenza dell’Ixfin ed anche della finmek,la quale ad ogni incontro sembra essere un’azienda fantasma.io come altri miei colleghi siamo esasperati. Da dicembre non percepiamo più niente,mi creda la pazienza e la tranquillità non c’è più quando hai figli da far mangiare e tasse da pagare. Le ribadisco che siamo gente per bene che vorrebbero solo lavorare onestamente,di certo non c’era bisogno della digos.” Un concetto ribadito anche da Angelo Biondo, il quale invita anche il sindaco a compiere qualche gesto concreto per sbloccare la vertenza: “Invtiamo lei, sindaco di Caserta, per il giorno 20 davanti alla regione in modo da ricordare nn solo al ministro dello sviluppo economico ma anche all assessore al lavoro della regione Campania che bisogna intervenire subito….si renderà conto di persona se e di quanto incresciosi sono i lavoratori…cosa più importante,oltre ad essere solidale con la rappresentanza sindacale dimostrerà di esserlo pienamente con i lavoratori …..certo della vostra PRESENZA, nell’attesa porgo distinti saluti….” Raffaella Belardo, invece se la prende anche con il sindacato: “Mi perdoni, ma ci vuole veramente coraggio ad esprimere la sua totale solidarietà per un fantomatico episodio alla Csl nei confronti di un rappresentante “fantasma” che invece di essere solidale con noi pensava come perdere tempo a smanettare il suo prezioso smartphone. Il problema è proprio questo, che siamo rappresentati da persone che sono salite al potere certamente non per merito ma per altre preziose attitudini . Avete spezzato il sogno e una sicurezza di noi piccoli borghesi. Badi bene ,non abbiamo chiesto né la pietà e né la commiserazione ,ma semplicemente il nostro diritto al lavoro quello che per voi dovrebbe essere un DOVERE. Provo disgusto e repulsione da questa Nazione ma ancora di più da chi la rappresenta”. I lavoratori, comprensibilmente, sono arrabbiati e delusi da una classe politica che fa finta di interessarsi ai loro problemi solo a ridosso delle campagne elettorale e da un sindacato che non riesce più a incidere nelle vertenze. A inquadrare bene la situazione è Michele Arpa un ex delegato Fim: “500 lavoratori della sua terra sono stati derubati del loro lavoro Sig. Sindaco . Tra questi anche io, napoletano, di 52 anni uno scomparso per il mondo lavorativo. Iscritto Cisl e per venti anni delegato di fabbrica per la Fim. Sarà successo sicuramente qualcosa di grave per indurre il segretario dells Cisl a chiamare la forza pubblica. Uso il condizionale perché non ero con i colleghi ieri. Concordo con il suo richiamo ad un comportamento corretto e civile come avrebbe dovuto essere quello delle istituzioni casertane allorché i figli del loro territorio andavano in miseria. Un delitto contro centinaia di padri e madri di famiglia è stato compiuto nella indifferenza generale. Se qualcuno cede alla disperazione, mi creda, dimostra solo tutta la sua umana condizione”. Laconico e impietoso il commento di Arcangelo Roseto: “Il sindaco di Caserta non sa cosa sono i lavoratori”.