A pochi giorni dal lancio della “coalizione sociale” promossa dal segretario nazionale della Fiom , Maurizio Landini, ai cancelli della Fiat-Sata di Melfi, è ancora sciopero. L’appello è partito dai delegati Fiom, in seguito all’incendio verificatosi in settimana alla Sata Plastic Shop , stabilimento in cui vengono prodotte plance e paraurti impiegati sulle nuove vetture Fiat. Il delegato Rsa Fiom, Principio Di Nanni, ha denunciato la scellerata condotta dei capi reparto dell’azienda, i quali, seppur sprovvisti della dichiarazione di cessato pericolo da parte dei vigili del fuoco accorsi sul luogo, hanno esercitato pressioni sui lavoratori affinchè rientrassero nello stabile evacuato. Molti lavoratori, una volta rientrati, hanno accusato malori fisici. Operai e delegati ancora attendono risposte in merito all’accaduto ma ancor di più in merito all’assenza di qualsivoglia tutela e rispetto delle condizioni e della dignità dei lavoratori. Duro è stato il commento di Giuseppe D’Alesio del sindacato Si Cobas: “anche se lo sciopero è stato convocato ufficialmente sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, sappiamo benissimo che si è trattato solo di un pretesto per evitare la repressione, non tanto da parte della Fiat quanto, piuttosto, da parte dei vertici della Fiom, che hanno dato ordine ai lavoratori di non scioperare su quelli che sono i temi reali e alla base del problema della sicurezza. Sto parlando dei doppi turni lavorativi e dello scandaloso accordo firmato da Fim, Uilm, Ugl e Fismic sui turni e sui ritmi di lavoro”. Sarà da questa domenica, infatti, che verranno reintrodotti i 20 turni settimanali, ovvero l’obbligo del sabato e delle domeniche lavorative. Presenti ai cancelli anche operai Fiat provenienti dagli stabilimenti di Nola, Pomigliano e Termoli, le sigle sindacali di base, alcuni lavoratori della logistica di Bologna, i C.a.r.c., il M5S e una rappresentanza del comitato No-Triv della Basilicata. Un nuovo appuntamento è stato lanciato dal Comitato di Lotta Licenziati e Cassaintegrati Fiat per sabato 21 marzo, ai cancelli della Fiat di Pomigliano d’Arco, contro i sabati di straordinario richiesti dall’azienda per coprire l’incremento di produzione della Panda. Se Landini, stando alle sue recenti dichiarazioni, ritiene lo sciopero uno strumento ormai superato, non sembra pensarla allo stesso modo chi di fabbrica ci vive. Seppur timida, la mobilitazione di Melfi potrebbe essere solo l’inizio di un naturale spartiacque tra i lavoratori e gli apparati sindacali, Fiom inclusa.
Giulia Ambrosio
Luca Leva