“Non ci saranno proroghe al superamento degli Opg. Ribadisco che dovranno essere le realtà territoriali a farsi carico degli internati ma ad ora, se si eccettuano alcune regioni come la Campania che hanno risposto molto positivamente, la situazione non è delle migliori. Penso a Regioni come il Veneto che non si sono ancora attivate nel reperire strutture nonostante il dettato normativo e le nostre sollecitazioni”. E’ quanto ha dichiarato il senatore Lucio Romano, in visita questa mattina all’Opg di Aversa (Caserta) insieme ai colleghi della Commissione Igiene e Sanità del Senato Nerina Dirindin e Maurizio Romani. Dopo il sopralluogo della struttura avvenuto in mattinata sono iniziate, e andranno avanti fino al primo pomeriggio, le audizioni del Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Tommaso Contestabile, del direttore generale dell’Asl di Caserta Gaetano Danzi, del magistrato di sorveglianza Antonio Di Matteo e del direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Napoli 1 Fedele Maurano. La ”deadline” indicata dalla legge per chiudere definitivamente l’esperienza Opg è il 31 marzo prossimo; nella struttura aversana, la più antica d’Italia in funzione dal 1876, sono 104 gli internati, 38 dei quali campani, 52 laziali e il resto provenienti da Molise e Abruzzo. La legge prevede che ogni Regione si prenda in carico i detenuti del proprio territorio attraverso un sistema che coinvolge i dipartimenti di salute mentale delle Asl e il Ministero della Giustizia: da un lato sono previste le cosiddette Rems, ovvero Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, che ‘non saranno piccoli Opg’, assicura il senatore Romano. Nelle Rems saranno accolti i detenuti ”meno pericolosi” e quelli per cui il periodo di detenzione sta per terminare. Il problema è che in Campania come nel resto dell’Italia non sono ancora pronte; a Calvi Risorta, nel Casertano, la Rems sarà attiva dal primo settembre prossimo, ad Avellino dal 30 maggio. Così nel frattempo gli internati finiranno nelle Sir (Strutture Intermedie di Residenza). In particolare dei 38 internati campani di Aversa, 20 andranno a Statigliano, nel comune casertano di Roccaromana, 8 a Mondragone e 10 ad Avellino. Gli internati molisani e abruzzesi (13) resteranno ancora per qualche tempo ad Aversa in attesa che tali Regioni si dotino di strutture d’accoglienza provvisorie. L’altri pilastro del sistema sono le “Articolazioni per il superamento degli Opg” create presso ogni carcere dove verranno trasferiti gli internati più pericolosi. ”Tali articolazioni – spiega Contestabile – sono già pronte nelle carceri di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Salerno, Benevento, Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino) mentre a Secondigliano (Napoli) sarà operativa da venerdì 27 marzo”. All’Opg di Napoli sono 87 gli internati: ”Oltre la metà – afferma Contestabile – sono in particolare siciliani e di altre regioni, e torneranno nei luoghi di provenienza, per quelli napoletani provvederemo a giorni in strutture intermedie”. Nei due Opg di Aversa e Napoli, su un totale di 190 internati, appena una novantina sono campani. ”La Campania è stata tra le regioni più pronte a rispondere al dettato della legge” afferma Lucio Romano.