Prosegue l’esperienza di collaborazione, come sinergie di conoscenze, di un gruppo di docenti di alcuni licei di Caserta e di Maddaloni. I docenti, Cesare Palmisani, professore di Matematica e Fisica al “P. Giannone”, Mario Nocera e Massimiliano Mirto, rispettivamente professori di Matematica e Fisica e Filosofia e Storia al “A. Diaz”, Alfredo Omaggio professore di Filosofia e Storia al “Giordano Bruno” di Maddaloni, e ancora il dottor Carlo Minganti studioso, e Vincenzo De Rosa dottorando di ricerca all’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, dopo i seminari di studio di dicembre, sul tema “Educare è educarsi”, tenutosi presso la Biblioteca comunale “A. Ruggiero” di Caserta, hanno organizzato un altro Seminario di studio, in collaborazione con l’associazione Liberalibri, che si terrà a marzo nei giorni 24 – 26 e 27 dalle ore 17.00 alle ore 18,00, sempre presso la Biblioteca Comunale della città, sul tema: “Educare al Pensiero tra Calcolo e Trascendenza”. Moderatore il professore Francesco Ber-nieri, letture di Gianrolando Scaringi, e le pitture della mostra a tema dei maestri Adolfo Capuano e Gerardo Del Prete. Interverrà l’assessore alla cultura della Città di Caserta Nicoletta Barbato. La scienza e la filosofia come unico sapere senza divisione di conoscenza, frantumazione delle compe-tenze, atomizzazione delle cognizioni . Lo studio è diventato più tecnico e settario dimenticando la tra-scendenza della nostra scienza. Il calcolo è una visualizzazione della realtà algida e la filosofia un pensiero astratto del mondo mentre in passato scienza e filosofia si irradiavano per crescere in simbiosi. La filosofia greca, il pensiero base del cammino della civiltà europea, traeva fondamento dalla conoscenza della poiesis (poesia) e della téchne (arte), vale a dire fra i due processi creativi di cui l’uomo originario disponeva per analogare ed essere consonante con la physis (natura). Per la conoscenza di principi generali che comporta e per la metodica razionale che applica (da cui dipende il suo eventuale fine effettuale), la téchne entra a buon diritto in connessione con l’epistéme, ovvero con la scienza. Ricondurre il tutto alla mutualità uomo-natura, al legame del calcolo con la trascendenza renderebbe l’uomo integrale e inclusivo. Una completa paideia in cui tolleranza e cultura permeerebbe la vita della persona umana.