Tra le tante vittime delle estorsioni fatte dal clan Menditti vi e’ anche il cognato del boss Antonio Iovine, il capo dei casalesi arrestato dopo 15 anni di latitanza a novembre del 2010 dalla Squadra mobile di Caserta. Nell’ordinanza di custodia cautelare infatti, e’ scritto che “Francesco Menditti, deceduto ed altra persona non identificata, con piu’ azione esecutivo di un medesimo disegno criminoso, mediante minacce, consentite nel riferire all’imprenditore Fontana Nicola (cognato del boss Iovine, ndr) di ‘mettersi a posto a Recale’ e nell’ingiungere agli operai ‘ve ne dovete andare da li’ avvalendosi cosi’ della diffusa intimidazione e dell’assoggettamento omertoso a cui il clan Belforte anche detto dei Mazzacane’ ha costretto la popolazione del territorio di Caserta e comuni limitrofi, compiva atti idonei diretti ed univocamente diretti a costringere il predetto Fontana Nicola -spiega il gip nell’ordinanza- a versare una somma di denaro non meglio quantificata in relazione ai lavori di completamento della scuola materna di Recale localita’ Camposciello, non verificandosi l’evento per cause indipendenti dalla loro volonta’”. Gli investigatori della questura di Caserta, a parte l’arresto del boss Michele Zagaria arrestato 12 giorni fa a Casapesenna e di altri latitanti eccellenti hanno definito l’operazione eseguita all’alba di oggi, contro il clan Menditti, la piu’ importante del 2011, definendo “la cosca attiva a Recale e Marcianise una delle piu’ pericolose e sanguinarie di tutto il casertano”.