Le bollette idriche, che in questi giorni stanno arrivando nelle case degli aversani, stanno suscitando scalpore e polemiche in città. Il nodo principale è rappresentato dal fatto che ad Aversa la maggioranza dei contatori idrici sono intestati ai condomini ma l’amministrazione comunale ha scelto di recapitare bollette con importo minimo a tutti i proprietari. Sul tema, attraverso facebook, è intervenuto anche Luca De Rosa, ex assessore comunale ed esponente storico della sinistra aversana (Prc, Comunisti Italiani). Ecco quanto scrive: “In questi giorni stanno arrivando nelle case degli aversani le fatture dell’acqua del Comune di Aversa relative ai primi due trimestri del 2015. In pieno terzo millennio solo ad Aversa si possono vedere in un’unica lettera tali livelli di approssimazione amministrativa, di illegittimità di procedure e anche di illegalità (nonché di indecenza). Vengono inviate a tutti i capifamiglia due fatture per il primo ed il secondo trimestre 2015, riferite ad un consumo minimo stimato. Prima questione: vengono inviate fatture anche a persone che non hanno un contratto di servizio. E’ come se l’Enel mandasse una richiesta di anticipo a tutti i capifamiglia aversani, a prescindere dal fatto che essi abbiano o meno un contratto di fornitura ed un relativo contatore. Seconda questione: anche per i casi in cui l’intestatario della fattura per mero caso è anche titolare di un contratto e di relativo contatore idrico, in fattura non è indicato il corretto numero di contatore o di contratto, ma un numero di contatore fittizio diverso da quello riferito in contratto e in tutte le fatture precedenti regolarmente inviate con i consumi su lettura. Si invita nel corpo della fattura infatti ii cittadini a fornire all’ufficio acquedotto i dati della vecchia fornitura per provvedere successivamente al conguaglio sui consumi: ciò significa che chi non presenterà copia della vecchia fattura con ricevuta del pagamento delle nuove fatture(quanti anziani saranno in grado di farlo? quanti capifamiglia dovranno perdere del tempo per fornire dei dati che sono già in possesso dell’amministrazione?) rischierà di ripagare l’anticipo anche in fase di conguaglio. Per non parlare di tutte le complicazioni che deriveranno agli amministratori di condominio nel recuperare i bollettini di tutti i condomini ed effettuare a loro volta comunicazione sintetica agli uffici comunali per i conguagli. E’ evidente una disorganizzazione mai vista prima degli uffici comunali che si riversa tutta sui cittadini, che rischiano di pagare ciò che non devono o che rischiano seriamente di pagare due volte ciò che devono. Alla sciatteria, si aggiunge tanta illegittimità quindi: non si possono inviare fatture a chi non è titolare di un contratto, né si può esigere un anticipo a fronte di una propria generalizzate negligenza nel non provvedere alla lettura dei contatori e non esplicitando chiaramente in fattura i termini del contratto e del contatore. E illegalità: la pubblica amministrazione commette reato se chiede ai cittadini copia di dati che sono già in suo possesso, subordinando a tale atto l’eventuale conguaglio degli importi. Se non si trattasse di una pubblica amministrazione ci troveremmo di fronte ad un palese tentativo di truffa da parte di una compagnia di servizi. Tutta questa vicenda ha bisogno di un intervento immediato della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti”.
Contromano
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