L’Associazione giornalisti Terra di Lavoro-Movimento unitario giornalisti esprime soddisfazione per la sentenza del Tar Lazio che accoglie, in parte, le istanze della categoria sull’equo compenso, bocciando, nei fatti, l’accordo tra Fnsi, Fied e governo che ha visto sin da subito l’Ordine alzare le barricate decidendo, in consiglio nazionale, di rivolgersi alla magistratura per fermare questo scempio. Riccardo Stravino, presidente dell’associazione casertana e consigliere nazionale dell’Ordine, tra coloro che hanno occupato la Fnsi assieme ai precari per dire no all’equo compenso sottolinea come un primo risultato sia stato raccolto. «Non bisogna abbassare la guardia – ha sottolineato Stravino – dobbiamo ritenerci soddisfatti dell’esito del ricorso al Tar, ma non dobbiamo indietreggiare rispetto ad un provvedimento “pericoloso” per la categoria dal momento che, così come si legge in un passaggio della sentenza, “vede aumentare la forza contrattuale degli editori”». In effetti, così è stato dal momento che, dopo l’approvazione della delibera sull’equo compenso, le principali testate hanno operato dei tagli ai propri collaboratori con ricadute negative soprattutto per i precari.