Il livello della pressione fiscale è ormai insopportabile. “E’ per questa ed altre ragioni che la Cisl è scesa in campo per avviare una campagna contro l’esosità del fisco, perché si attui, qui come nel resto del Paese, un prelievo più giusto”. E’ così che il segretario provinciale della Cisl, Giovanni Letizia, ha annunciato la discesa in campo del sindacato contro le tasse “che portano via circa il 50 per cento di quel che guadagna un cittadino ed è il motivo non ultimo per il quale la ripresa dei consumi e dello sviluppo stenta a delinearsi”. Del resto, se il reddito disponibile per ogni casertano è del 39 per cento inferiore a quello medio nazionale, una ragione ci sarà. Lo si deve, ovviamente, anche alla quantità delle tasse che gravano sulla comunità. Per questa battaglia, la Cisl intende promuovere “una raccolta di firme – ha spiegato il leader cislino, nel corso della conferenza stampa con cui è stato illustrato il relativo programma – a sostengo di una proposta di legge di iniziativa popolare”. In vista di questo obiettivo è stato predisposto un piano che “coinvolgerà tutte le otto strutture operanti sul territorio insieme con l’allestimento di banchetti e gazebo”. Il programma prevede che si cominci sabato 18 aprile a Caserta, con un centro raccolta di firme al largo Sant’Agostino. Si passa il 9 maggio ad Aversa, in piazza Municipio; si continua il 16 a Marcianise, in piazza Umberto I; il 23 a Maddaloni in piazza Matteotti; il 30 a Sessa Aurunca in piazza XX settembre; il 6 giugno a Caserta di nuovo in largo San’Agostino; il 13 a Capua, in piazza de’ Giudici; il 20 a Piedimonte Matese, in piazza del Carmine. Si chiude a Teano il 27 giugno in piazza Duomo. “Il nostro impegno è rivolto anche contro la fiscalità regionale – ha aggiunto Letizia – che non ha eguali nel resto del Paese. L’aliquota sulle imprese raggiunge il 6,03 per cento mentre a Bolzano, ad esempio, è appena del 3,74. Siamo a livelli patologici, che vanno assolutamente ridimensionati a dimensioni degne di un Paese civile”. Tra gli obiettivi che la Cisl si propone di raggiungere “c’è quello – ha sottolineato il segretario – di riconoscere un bonus di mille euro annui per i percettori di reddito fino a 40.000 insieme con l’adeguamento dell’assegno familiare, nell’ottica di una maggiore equità distributiva”.