“Il Mezzogiorno d’Italia deve essere coprotagonista del grande processo di rinnovamento e di crescita che si sta avviando nel nostro Paese. Per questo, con la mozione appena approvata dal Parlamento, poniamo al centro dell’agenda di governo alcune urgenze per il Sud tra cui lavoro per i giovani, reinserimento per gli esodati, accesso al credito, migliore utilizzazione delle risorse europee, lotta alla criminalità, contrasto al disagio sociale, risanamento ambientale, valorizzazione dei beni culturali, rilancio delle politiche agricole”. Così Camilla Sgambato illustra le priorità della mozione sul Mezzogiorno approvata martedì 14 aprile alla Camera, primo firmatario Luigi Famiglietti. Nella mozione, che vede tra i parlamentari firmatari anche la deputata casertana, si chiede tra l’altro di: velocizzare l’iter per rendere pienamente operativa l’Agenzia per la coesione territoriale; procedere rapidamente ad un censimento delle risorse ancora disponibili e non ancora utilizzate nell’ambito degli strumenti della programmazione negoziata; creare un apposito osservatorio sulle infrastrutture del Mezzogiorno con l’obiettivo di velocizzare gli investimenti in atto e individuare le priorità per la connessione del Sud ai principali corridoi di comunicazione europei; potenziare i progetti concernenti il contrasto alla povertà; valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico del Sud; riservare alle regioni del Sud parte della dotazione disponibile per quanto riguarda la programmazione 2014-2020 per le politiche ambientali nonché per il prosieguo dei processi di bonifica e messa in sicurezza dei siti di interesse nazionale. Si impegna quindi il Governo all’organizzazione di una conferenza nazionale sul Mezzogiorno con la quale coinvolgere tutti i soggetti istituzionali e sociali del Sud nella redazione di misure finalizzate al rilancio economico e sociale del meridione”. “Nessuno si salva da solo: gli interventi a favore del Mezzogiorno – commenta Camilla Sgambato – non sono una richiesta campanilisitica. Con l’approvazione della mozione il Parlamento ha dimostrato di avere piena consapevolezza del fatto che se non ripartirà l’economia del Mezzogiorno, è l’intero Paese che rimarrà più povero e più fragile sul piano della concorrenza internazionale”.