Un incensurato, Antonio Riano, è stata fermato nella notte dalla polizia a Giugliano  per l’omicidio di Luigi Simeone e di Immacolata Assisi, la coppia di coniugi trovata uccisa in una scarpata. Il movente sarebbe legato a questioni finanziarie.

Il 27enne potrebbe avere uno o più complici. Lo ritengono gli investigatori, che hanno chiuso il caso in tre giorni, dopo aver visionato le immagini di alcune telecamere a circuito chiuso della zona costiera di Giugliano (Napoli). Infatti dai filmati emerge che il taxi sul quale viaggiavano le due vittime era preceduto lungo la strada da un’altra macchina. La ricostruzione di quanto accaduto è stata fornita nel corso di una conferenza tenuta nella mattinata di oggi dal procuratore della Repubblica di Napoli Nord, Francesco Greco e dai funzionari di polizia che hanno condotto le indagini (Pasquale Trocino del commissariato di Giugliano, Fabiola Manconi della polizia scientifica e Lucio Vasaturo della squadra mobile della questura di Napoli). A dare una svolta alle indagini è stata un impronta trovata sullo sportello della vettura. Secondo gli investigatori Simeone e la moglie sarebbero stati ammazzati a bordo del taxi e successivamente i corpi sono stati abbandonati nella scarpata. A far scattare l’allarme nella mattinata di domenica è stata una donna che ha notato la vettura lasciata in sosta nel viottolo di campagna che da via Ripuaria porta alla cava dove sono stati successivamente rinvenuti i due cadaveri. Le operazioni di recupero delle salme sono state difficoltose ed hanno richiesto un lungo lavoro da parte dei vigili del fuoco.

 

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