Nicola Cosentino si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nel carcere di Terni davanti al gip del locale tribunale e relativo all’inchiesta della Dda di Napoli sui presunti favori ricevuti nel periodo in cui era detenuto nel carcere napoletano di Secondigliano (dal 3 aprile 2014 al 21 marzo 2015) da agenti della polizia penitenziaria, uno dei quali, Umberto Vitale, finito in cella. Cosentino, raggiunto ieri da un’ordinanza in carcere insieme al cognato Giuseppe Esposito (la moglie ha ricevuto invece un obbligo di dimora), è accusato di corruzione. L’ex sottosegretario, assistito dal suo legale Stefano Montone, ha espressamente richiesto di svolgere interrogatorio con i pm della Dda napoletana titolari del fascicolo (Fabrizio Vanorio e Sandro D’Alessio).