CASANDRINO – Due persone sono rimaste ferite in un agguato di stampo camorristico a Casandrino, nell’ entroterra a Nord di Napoli. I due feriti sono stati trasportati all’ ospedale di Frattamaggiore. Almeno uno dei due sarebbe in gravi condizioni. I due feriti nell’ agguato sono esponenti di spicco del clan Puca. Si tratta di Ferdinando Puca, 25 anni, di Sant’ Antimo, figlio del capoclan scomparso in un episodio di lupara bianca, e di Domenico Esposito, 48 anni, di Castel Volturno (Caserta).
Puca è stato raggiunto da sei proiettili alla schiena. Le sue condizioni sono molto gravi. Esposito è stato ferito ad un polpaccio. Ad entrare in azione – secondo una prima ricostruzione dei carabinieri – sarebbero stati, poco prima delle 13.30, due sicari a bordo di una moto ed incappucciati, che hanno intercettato i due a bordo di un’ auto. Ferdinando Puca è figlio del boss Giuseppe Puca, capo dell’ omonimo clan, attivo nell’ area Nord di Napoli, tra Sant’ Antimo e Casandrino. Giuseppe Puca, fu ucciso nel marzo 1994 da elementi del clan dei Casalesi, insieme a Domenico Guerra.
I due furono attirati in una trappola a Casal di Principe e strangolati con una corda. I cadaveri, gettati in un pozzo di aperta campagna – secondo rivelazioni di collaboratori di giustizia – non furono mai ritrovati per gli interventi edilizi compiuti nella zona. Ferdinando Puca, pregiudicato, è cugino di Pasquale Puca, ritenuto l’ attuale capo dell’ organizzazione camorristica. Il 18 marzo 2008 fu arrestato dopo aver sfondato un posto di blocco dei carabinieri in piazza Kennedy, a Casandrino, ed aver tamponato durante la fuga a forte velocità sei auto in sosta e lanciato dal finestrino una pistola calibro 9×21.